Attraverso un duplice intervento con i media, i genitori di Denise Pipitone si rivolgono indirettamente a Matteo Messina Denaro, il capomafia arrestato lunedì scorso. La speranza dei genitori è che l’influenza del boss nel territorio trapanese, lo stesso in cui vive la famiglia Pipitone, possa portare a galla delle notizie sulla bimba di 4 anni scomparsa nel settembre 2004.

Pochi chilometri, circa una ventina, separano infatti Castelvetrano, città natale di Messina Denaro, da Mazara del Vallo, dove la bambina è stata vista per l’ultima volta prima che se ne perdessero le tracce.

Messina Denaro poco accostato alla scomparsa di Denise Pipitone

Sono tante le risposte che Matteo Messina Denaro potrebbe fornire agli inquirenti nei prossimi interrogatori: e c’è chi attende con trepidante attesa le sue parole, come i genitori di Denise Pipitone. In realtà la figura del boss (ma anche la mafia in generale) non è mai stata accostata con costante frequenza alla sparizione della piccola, ma lo status quo impone a Piera Maggio e a Pietro Pulizzi di nutrire un barlume di speranza.

A renderla più flebile ci ha però pensato Giacomo Frazzitta, il legale civile di Piera Maggio, il quale interpreta la nomina di Lorenza Guttadauro come difensore del capomafia “un segnale preciso di chiusura. Eppure, come precisato dall’avvocato, “potrebbero arrivare nuovi arresti a stretto giro e qualcuno potrebbe pentirsi e decidere di parlare. L’auspicio è che Messina Denaro si pulisca in parte la coscienza aiutando la giustizia, ma mi rendo conto sia come una bottiglia lanciata in un oceano“.

Dopo tutti gli accertamenti e le doverose domande di rito al boss Matteo Messina Denaro, qualcuno cortesemente chieda al boss, se in qualche modo ha avuto notizie sul sequestro di nostra figlia Denise

Estratto del messaggio Facebook dei genitori di Denise

Anche la madre, Piera Maggio, fiancheggiata dal compagno Pietro Pulizzi, è convinta che le possibilità siano ridotte al lumicino, parlando di “miracolo” in un’intervista all’Ansa. A guidarli nella ricerca della verità è la consapevolezza del ruolo che Messina Denaro aveva sull’intero territorio trapanese, specialmente nell’area dove lui era cresciuto. “Siamo convinti che tutto il dispiegamento di forze dell’ordine per la ricerca di una bambina possa aver minato la sua tranquillità“, così i genitori nella loro ricostruzione dei motivi secondo cui il boss sarebbe collegato a Denise. Rivolgendosi poi direttamente a Messina Denaro la richiesta è semplice: “Chiediamo un ultimo atto di redenzione“.