Che differenza c’è tra chiacchiere e frappe? Con l’entrata del Carnevale 2023, molti italiani si sono cimentati nel cucinare i dolci tipici di questo periodo dell’anno come le frappe, chiacchiere, castagnole e frittelloni. Ricette tramandate da generazioni, storie e tradizioni raccontate dai più anziani ai più giovani, curiosità appartenenti ad un singolo paese piuttosto che ad un altro.
In occasione della festa più allegra dell’anno, vogliamo spiegarvi la differenza tra chiacchiere e frappe. Ecco qual è la storia di queste pietanze carnevalesche.
Che differenza c’è tra chiacchiere e frappe?
Ogni paese ha una propria tradizione, è per tale motivo che anche i piatti prendono nomi diversi a seconda del posto. Quelle che tutti comunemente chiamano chiacchiere di Carnevale, in realtà possono essere chiamate in 30 modi differenti. Per esempio nel centro Italia vengono chiamate frappe, ma oltre al nome vi è una differenza concreta?
Sì, il motivo per cui un dolce cambia nome a seconda del paese si rifà alle sue possibili varianti. Nello specifico, l’impasto alla base e la tecnica di cottura sono più o meno simili ma spesso può cambiare un ingrediente. In ogni caso, la storia accumuna sia chiacchiere che frappe ed è la seguente:
Il dolce tipico del Carnevale rimanda all’Antica Roma, quando si festeggiavano i Saturnali, le feste popolari in cui venivano allestiti banchetti ricchi di ogni pietanza. Ed è proprio per l’occasione che le donne in cucina preparavano i cosiddetti frictilia, dolci a base di farina di farro, uova, grasso animale e miele. Si trattava di piatti semplici ed economici, accessibili a tutti. Con il passare dei secoli e degli anni, la ricetta ha subito delle variazioni anche per quanto riguarda il nome fino ad arrivare ai giorni nostri.
In origine, le chiacchiere erano chiamate appunto frictilia e soltanto in un secondo momento adottarono il nome attuale che, secondo la tradizione, trova le sue radici in un aneddoto storico: un giorno nella città di Napoli la regina Margherita di Savoia parlò a lungo con qualcuno e al termine della conversazione venne colta dai morsi della fame tanto che ordinò al cuoco di corte di prepararle velocemente un dolce. Questo, allora, propose proprio le chiacchiere e da allora si chiamano così.
La ricetta
Fare le chiacchiere sarà un gioco da ragazzi anche per chi non è poi così bravo in cucina. Gli ingredienti che servono per circa cinque porzioni di dolci sono:
- 225 g farina 00
- 2 uova
- 30 g zucchero
- 25 g burro
- 30 ml grappa
- 1 pizzico sale
- Mezzo baccello di vaniglia o 1 bustina di vanillina)
- 1 l olio di arachide
- q.b. zucchero a velo
La prima cosa da fare è versare la farina nella planetaria o in una ciotola qualora si decidesse di impastare a mano. Aggiungere poi le uova, lo zucchero, il burro a piccoli pezzetti, la grappa e un pizzico di sale. Se si preferisce il baccello di vaniglia, utilizzarne metà, per la vanillina una bustina. Una volta fatto l’impasto, bisogna lavorarlo velocemente fino a renderlo liscio e morbido per coprirlo con una pellicola e farlo riposare almeno 30 minuti.
Il secondo passo è quello di dividere l’impasto in più parti: bisogna ottenere delle sfoglie rettangolari lunghe e tagliarle con una rotella dentellata, incidendo ogni pezzo con uno o due tagli al centro. Una volta arrivati a questo punto, è necessario versare l’olio in una padella capiente e, una volta caldo, versare un po’ di pezzi alla volta visto che si gonfieranno in cottura e aumenteranno di volume.
Quando i dolci risulteranno dorati sia da una parte che dall’altra, basterà scolarle e adagiarle su carta assorbente per fare uscire tutto l’olio in eccesso e così via. Dopo averle fritte tutte, bisognerà aggiungere la quantità di zucchero a velo che si preferisce.