Si chiama Admir Masic, è un ex profugo bosniaco laureato a Torino, professore associato di ingegneria civile e ambientale al Massachusetts institute of technology, tra le università più prestigiose del pianeta, ed è colui che ha coordinato il gruppo di scienziati (sparsi tra Usa, Svizzera e Italia) che ha svelato il segreto del calcestruzzo romano.

Segreto durabilità calcestruzzo romano

La storia di Masic è una bella storia di riscatto personale. Scappato dalla guerra a 14 anni, vive nei campi profughi a Fiume, dove scopre il suo talento per la chimica. Giunge a Torino con i volontari del collettivo Azione Pace e si laurea in chimica con 110 e lode. Prende un dottorato, poi crea un’impresa. Nel 2008, gli viene negato il permesso di soggiorno in Italia ed è quindi costretto a emigrare in Germania. Dalla Germania approda poi al Mit, dove lancia un programma gratuito (Mit Refugee Action Hub), per far studiare computer science e imprenditoria ai profughi di talento di tutto il mondo. E’ qui al MIT che, dal 2017 con il suo team,  studia il calcestruzzo romano, chiedendosi come mai strutture magnifiche come Pantheon e Colosseo, ma anche porti, acquedotti, ponti e terme, siano sopravvissute al tempo affrontando intemperie, terremoti, incurie, fino a riuscire a scoprire il segreto della loro longevità.
La resistenza delle strutture dell’antica Roma è una formula a base di calce viva che permette al calcestruzzo di ripararsi da solo e di durare più a lungo. Il procedimento usato dagli antichi romani si chiama hot mixing, consiste nell’aggiungere alla miscela di calcestruzzo anche calce viva, che, reagendo con l’acqua, riscalda la miscela. Questo procedimento porta alla formazione di “granelli” di calce che permettono l’autoriparazione.
Gli scienziati del MIT hanno isolato l’ingrediente che consente al cemento romano di “autoguarirsi”, rendendolo più forte del suo equivalente moderno. L’autorevole rivista Science Advances ha pubblicato lo studio chimico-archeologico di Masic, confermandone la valenza scientifica.
Da questa scoperta è nata una startup italiana dal nome Dmat che ha sede a Udine. I suoi fondatori sono Admir Masic e Paolo Sabatini, esperto di affari internazionali e grande appassionato di innovazione.
I due, che si sono incontrati a Boston, hanno finalmente ottenuto, dopo anni di studi e ricerche,  le certificazioni industriali dell’Istituto svizzero di Meccanica dei materiali, per poter produrre calcestruzzi durevoli e sostenibili. La formula, brevettata anche dal Mit, potrebbe aiutare a ridurre l’impatto ambientale della produzione di cemento nella società odierna, che attualmente rappresenta circa l’8% delle emissioni globali di gas serra.

Claudia Mosticone