Questa mattina, Giovedì 19 Gennaio 2023, la Guardia di Finanza di Bologna ha disposto il maxi sequestro dei beni di un imprenditore del capoluogo emiliano.

Il provvedimento, eseguito in collaborazione con gli agenti della divisione anticrimine della Polizia di Stato, è stato emesso dal tribunale di Bologna su proposta congiunta del procuratore di Bologna Giuseppe Amato e del questore Isabella Fusiello.

L’imprenditore in questione è il 64enne Ciro Cuomo già indagato per i reati di bancarotta fraudolenta, stalking, ricettazione, trasferimento fraudolento di valori e auto-riciclaggio. I militari hanno confiscato beni mobili e immobili tutti risultati riconducibili all’imprenditore, quote societarie e conti correnti per un valore complessivo di oltre un milione di euro.

Tra gli immobili sequestrati figura una villa in Costa Smeralda a cui sono stati messi i sigilli questa mattina dagli agenti della divisione polizia Anticrimine della Questura di Sassari, oltre ad altre tre unità immobiliari di sua proprietà a Bologna. A Cuomo è anche intestata la gestione di un bar e un ristorante della zona di residenza.

L’imprenditore bolognese si trova tuttora agli arresti domiciliari nella sua abitazione di via Saffi in seguito all’ordinanza di misura cautelare del Giugno 2021 per l’accusa di bancarotta fraudolenta e il dissesto finanziario delle società da lui amministrate ma intestate a prestanome di comodo. In questo caso all’imputato era anche contestata l’omesso pagamento di debiti erariali dell’ammontare di circa un milione di euro.

Nella stessa occasione gli inquirenti avevano già sequestrato somme in denaro per un valore di 450 mila euro, presumibilmente provento di attività illecita di vendita di biciclette di pregio rubate.

Già all’epoca, Ciro Cuomo, conosciuto come “Gigi”, aveva precedenti penali a suo carico, come furto, estorsione, ricettazione, usura, falso, illecita concorrenza con minaccia o violenza. Si è sempre autodefinito “ras di via Saffi” a rimarcare il controllo della zona in cui vive da decenni. Nel tempo gli inquirenti lo hanno accusato anche di falsificazione di banconote.

Suo zio, Gerardo, è un personaggio noto nell’ambiente criminale della città: soprannominato il “re delle bionde” è stato arrestato più di una volta per contrabbando internazionale di sigarette.

Bologna sequestro di beni: stessa sorte per un imprenditore di Enna

Nella giornata odierna, la Direzione investigativa antimafia ha messo in pratica un decreto di confisca definitiva di beni emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Caltanissetta a carico di un imprenditore della provincia di Enna. Complessivamente i militari hanno provveduto al sequestro di beni immobili e società per un valore di 4 milioni di euro.

Il provvedimento segue una profonda attività di indagine iniziata dalla DIA nel 2010 dalla quale sarebbe emersa una notevole discrepanza fra l’elevato tenore di vita ed il consistente patrimonio immobiliare nella disponibilità dell’indagato rispetto quanto denunciato nelle dichiarazioni dei redditi.

Le indagini avevano accertato attività di usura e ulteriori condotte illecite, oltre a far emergere un’ampia rete di complicità di cui poteva disporre nel contesto della criminalità ennese. Pe questi motivi, nel 2017, l’imprenditore era già stato condannato in primo grado. La sentenza è diventata definitiva nel 2022 dopo una pronuncia della Cassazione.

Oggi il provvedimento di sequestro di beni il cui valore totale è stato stimato in circa 4 milioni di euro. Nello specifico si tratta dell’intero capitale sociale e rilevanti quote di partecipazioni in diverse società, tra cui un bar-ristorante collocato all’interno del centro commerciale outlet di Agira, in provincia di Enna, imprese dedicate all’estrazione di inerti e relativa lavorazione in calcestruzzo, alla costruzione di edifici residenziali, al commercio di apparecchiature telefoniche, alla gestione di sale giochi e alla ristorazione

Sono stati posti i sigilli anche a 14 immobili tra cui una lussuosa villa con piscina a Nissoria, in provincia di Enna, e diversi terreni di rilevante valore economico situati nell’area commerciale di Catania.