Nonostante l’inflazione nell’Eurozona resti “ancora troppo elevata”, le notizie sono diventate “molto più positive” e probabilmente l’economia andrà incontro solo ad una “piccola contrazione”: è quanto auspicato dalla presidente della Bce Christine Lagarde, intervenuta al World Economic Forum di Davos.

L’economista francese si dice dunque certa che il 2023 “non sarà brillante ma sarà comunque molto meglio di quanto si temesse”. Simili notizie portano “a spostare in avanti le prospettive di recessione nell’Eurozona”, con alcuni Paesi che “non registreranno nessuna recessione”, come spiegato dalla guida della Banca centrale europea. Rassicurazioni anche sul mercato del lavoro, “mai stato così vivace come adesso, in modo omogeneo in tutta l’area euro”.

La presidente della Bce però resta ferma sul fronte inflazione, considerato “l’obiettivo primario” della Banca centrale europea.

Nell’area euro l’inflazione è troppo alta e siamo determinati a riportarla al 2% in modo tempestivo con tutte le misure necessarie. Sui tassi, la Bce terrà la barra dritta fino a quando saremo entrati in territorio restrittivo abbastanza a lungo per riportare velocemente l’inflazione al 2%.

Lagarde a Davos sui mercati, scettici sull’efficacia della Bce: “Rivedano le loro posizioni”

A chi durante il suo intervento a Davos le chiedeva cosa rispondere alle previsioni dei mercati, non convinti sulle capacità della Banca centrale di riportare l’inflazione alla normalità in breve tempo, Lagarde ha tagliato corto con un breve commento.

Li inviterei a rivedere le loro posizioni.

Una chiosa anche sulla transizione digitale e green, considerata dalla presidente della Bce “una necessità”, in accordo con quanto affermato nei giorni scorsi da Ursula von der Leyen. Uno dei fattori a gonfiare le vele in questa direzione potrebbe essere l’unione dei mercati di capitale.

I finanziamenti per compiere i passi necessari saranno fenomenali, dobbiamo muoverci in modo rapido. Bisogna essere molto seri, determinati e veloci sull’unione dei mercati di capitale, è una cosa di cui si parla da dieci anni e ci sono alcuni ostacoli da superare. Sono meno ottimista sull’unione bancaria, ma su quella dei mercati di capitali possiamo farcela. C’è la volontà di farlo, dobbiamo muoverci velocemente e guardare a tutte le misure necessarie per ottenere il risultato.