Medici, in arrivo rinnovo contratto 2019-2021 e aumenti stipendi che possono arrivare a 190 euro: è previsto inoltre un bonus per chi lavora al pronto soccorso. Sembra arrivare a una svolta il rinnovo dei contratti dei medici e dei dirigenti sanitari, oltre a quelli della Pubblica amministrazione centrale ancora in attesa della nuova intesa, che saranno destinatari di risorse per 650 milioni di euro. Un bonus aggiuntivo è previsto per i medici che lavorano nei pronto soccorso. Tuttavia, la trattativa all’Aran non è esente da intoppi: per i sindacati, le risorse stanziate dal governo sarebbero insufficienti. Gli stessi sindacati, tuttavia, auspicano che il rinnovo del contratto, al di là degli aumenti retributivi, costituisca l’occasione per migliorare le condizioni lavorative del personale sanitario dirigente e medico, soprattutto per quanto riguarda i turni di lavoro e le ferie.

Medici contratto stipendi bonus

Interessati al rinnovo del contratto della sanità relativo ai medici e ai dirigenti sono in 135.000, dopo la firma avvenuta per gli infermieri e il personale socio-sanitario che ha riguardato un organico di circa 550.000 unità. Le risorse stanziate dal governo per gli aumenti degli stipendi ammontano a 650 milioni di euro, cifra che dovrebbe garantire incrementi nelle buste paga da 130 a 190 euro, considerati al netto. L’entità degli aumenti dipendono dall’anzianità di servizio e della carica coperta. Tuttavia, il nuovo contratto dovrebbe includere anche un bonus per i medici che lavorano in pronto soccorso: si tratterebbe di un’indennità pari a 100 euro al mese. Per quest’ultimo aumento sono stati stanziati 27 milioni di euro aggiuntivi già dalla legge di Bilancio del 2021, inclusi nei 650 milioni di euro. I fondi comprendono anche 34 milioni per le voci accessorie, ragione per la quale le risorse per i soli aumenti degli stipendi ammontano a 580 milioni di euro. La trattativa vera e propria, sulla base di questa bozza di rinnovo, dovrebbe partire a febbraio per concludersi entro la fine della primavera di quest’anno. In trattativa, ci sono anche i contratti dei dirigenti della Pubblica amministrazione centrale (costituita dai ministeri, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici non economici) per un totale di 4.000 dirigenti e 2.000 professionisti. Anche in questo caso, i dirigenti non erano stati inclusi nel rinnovo del contratto delle Funzioni centrali, avvenuto – per primo – nel maggio dello scorso anno.

Pubblica amministrazione: in trattativa anche turni di lavoro e ferie

Sulle risorse stanziate del governo e sull’entità degli aumenti di stipendio in busta paga dei medici e dei dirigenti, i sindacati si sono mostrati non troppo soddisfatti. Se come obiettivo c’è anche quello di frenare l’emorragia di personale medico dalla sanità pubblica, per Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato Anaao Assomed, il target è insufficiente. “I fondi messi a disposizione non bastano certo a rendere più attrattivo il lavoro nel Ssn – ha spiegato Di Silverio – ma questo contratto va in ogni modo sfruttato per migliorare le condizioni di lavoro, diritti come ferie e riposi devono essere davvero esigibili e ci vuole anche più flessibilità invece che circondare i medici di obblighi e incompatibilità”. Critiche sono arrivate anche dal presidente della Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari, Aldo Grasselli, che ha definito il contratto in arrivo “povero, timido e frettoloso”. Il riordino della sanità pubblica e l’attribuzione di valore alla professione del medico è anche uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che, per il comparto della Pubblica amministrazione, ha messo a disposizione risorse per 20 miliardi di euro. Il nuovo contratto arriva alla fine della pandemia, dunque, ma in un momento in cui si attende la partenza di investimenti più sostanziosi rientranti nel Pnrr.