Segnali età che avanza, perché è importante saperli riconoscere? Per attivare per tempo la prevenzione necessaria a invecchiare bene. Arriva per tutti un momento in cui si comincia ad avvertire che non si hanno più vent’anni e che, quindi, si sta inevitabilmente modificando il proprio corpo. Nessun dramma ma c’è un modo per oggettivare questa situazione comune e lo snocciola un nuovo sondaggio ideato e realizzato dalla società statunitense OnePoll commissionato da Found, che è un’associazione il cui obiettivo è promuovere il benessere psicofisico in relazione al controllo del peso. Quel che è emerso è davvero interessante.
Segnali età che avanza: i dati
Il sopracitato studio di OnePoll ha sancisce quanto segue:
“Si inizia a percepire l’invecchiamento a partire dai 42 anni di età. Non a caso, il massimo della salute e del benessere, ovvero la fase della vita in cui ci si sente nel pieno delle energie e delle forze, si percepisce circa un decennio prima, a 34 anni.”
E’ chiaro che questi numeri siano da contestualizzare col fatto che il sondaggio sia stato realizzato negli Stati Uniti, dove l’aspettativa media di vita, i modelli alimentari, l’assistenza sanitaria e la salute media della popolazione sono molto diversi da altri paesi. Se invece mettiamo sul tavolo un paese diverso, come con la nostra Italia o il Giappone, per esempio, la longevità risulta indubbiamente maggiore, anche per merito di una dieta mediterranea mediamente più sana generalmente meno ricca di carne e più improntata alla verdura e i carboidrati. Fatta questa considerazione, il dato del sondaggio americano può rappresentare un punto di riferimento indicativo per chi si sta navigando verso la mezza età.
Lo studio
La ricerca sui segnali dell’età che avanza, i cui risultati sono stati pubblicati sul New York Post, è stata condotta coinvolgendo duemila cittadini statunitensi, con campioni in rappresentanza di varie generazioni:
- i Baby boomers o Boomers, cioè i nati tra il 1946 e il 1964;
- la Generazione X, cioè i nati tra il 1965 e il 1980;
- la Generazione Y nota come “Millennials” (i nati tra il 1981 e il 1996);
- la Generazione Z o “Centennials”, ovvero i nati tra il 1997 e il 2012.
I principali indicatori dell’età che avanza segnalati dagli intervistati sono risultati questi:
- i dolori articolari (39%)
- la comparsa di condizioni croniche alla stregua dell’ipertensione o del diabete (37%)
- il metabolismo più lento (35%)
- l’aumento del peso corporeo (30%)
Segnali età che avanza: le conclusioni
Leggere come i ricercatori hanno concluso questo lavoro aiuta ad avere lo scenario completo di questo tema:
Circa la metà dei volontari della generazione X ha dichiarato di non sapere che non poteva continuare a seguire lo stesso regime alimentare o di fitness di quando era giovane, mentre gli altri hanno iniziato ad avvertire la necessità di questi cambiamenti attorno ai 39 anni.
Oltre il 60 percento ha tuttavia rimandato questi cambiamenti nello stile di vita da 3 a 6 anni, mentre il 29 percento lo ha fatto di un paio di anni. Un quinto degli intervistati nega però di percepire i segni dell’invecchiamento e si sente ancora come un giovane virgulto, nel pieno delle forze. Il 36 percento del totale ha dichiarato di aver modificato l’assunzione di vitamine e integratori, così come il 40 percento dei Baby Boomer e il 34 percento della Generazione X ha affermato di star cambiando le abitudini alimentare.
Lo sta facendo anche il 30 percento della Generazione Z, pur trattandosi di persone molto giovani (potrebbero influire le scelte legate alla tutela dell’ambiente). Secondo l’indagine i Millennials sono la generazione che potrebbe avvertire i segni dell’invecchiamento prima delle altre, nonostante la maggiore propensione alla meditazione e una consapevolezza superiore. Circa 3 su 10 del totale sono preoccupati dall’invecchiamento, mentre 1 su 4 è conscio dell’ineluttabilità del processo.
In molti, curiosamente, si vergognano di parlare col proprio medico curante dei cambiamenti che hanno rilevato a causa degli anni che passano.
Le dichiarazioni
Ecco perché la dottoressa Rekha Kumar, Chief Medical Officer di Found, ha rilasciato queste parole al New York Times:
Sebbene l’invecchiamento sia inevitabile, apportare modifiche salutari al proprio stile di vita è una misura di cura preventiva che può aiutare a ridurre problemi legati all’età come l’aumento di peso e le condizioni croniche. Negli ultimi 100 anni abbiamo quasi raddoppiato la nostra aspettativa di vita, quindi, è fondamentale essere proattivi nell’estendere la nostra salute e la nostra longevità. Diventa fondamentale migliorare le abitudini di vita in generale, come riposare per il numero di ore raccomandato per la propria fascia di età, praticare attività fisica e prendersi cura della propria salute mentale.
Essere a conoscenza di quali siano i segnali dell’età che avanza aiuta a gestire meglio il cambiamento del corpo e a prevenire alcuni importanti disturbi che questo passaggio di vita impone. E’ uno strumento in più per godersi a pieno una terza età che in Italia si allunga sempre di più.