Gli ultimi dati forniti da Pechino segnalano gravi problemi per la densità della popolazione in Cina: per la prima volta in sessant’anni è stato certificato che la popolazione cinese è calata anziché aumentare. La Cina non è più un paese per giovani e non dorme sonni tranquilli Xi Jinping, dato che la nazione più popolosa del mondo è nel picco della sua recessione demografica.

Densità popolazione Cina, dati da record

Secondo l’ufficio di statistica di Pechino, la Cina alla fine del 2022 aveva 850mila abitanti in meno. I dati segnano un record: è stato registrato il tasso di mortalità più alto dagli anni Settanta – 7,37 morti ogni mille abitanti, contro 7,18 dell’anno precedente – e il tasso di natalità più basso di sempre. Le cause sono molteplici: dalla politica del figlio unico – introdotta nel 1979 e morta nel 2016, che ha portato a milioni di aborti forzati – all’incertezza economica, alle morti da Covid, che registrano numeri ben più disastrosi di quelli ufficiali. Così il 2022 è stato il primo anno nel quale le morti hanno superato le nascite. Fattori che non rientrano nei piani di Xi, che aveva presentato l’aumento del tasso di natalità come un obiettivo prioritario del suo terzo mandato, dichiarando da parte del governo una “strategia nazionale pro-attiva”.

Le conseguenze di un Paese che rallenta

Le conseguenze di un calo di nascite sul breve periodo incideranno nel settore immobiliare; sul lungo, invece, comprometteranno la forza lavoro che ha caratterizzato l’impennata dell’economia cinese. Chi si occupa di demografia cinese non si dice sorpreso. Forse è un dato arrivato in anticipo, dato che si scommetteva sul 2025, ma è una novità attesa accelerata dalla pandemia, secondo gli esperti. Secondo uno studio delle Nazioni Unite intitolato The World Population Prospects 2022, l’India supererà la Cina nel 2023, diventando il Paese più popoloso del mondo.