Esercizio fisico e depressione sono inversamente proporzionali. Non è solo un’intuizione che deriva dall’adagio popolare “Mens sana in corpore sano” ma anche un fondamento che arriva da recenti ricerche scientifiche. In questi studi, infatti, è stato riscontrato un effetto positivo sul benessere mentale derivante dalla pratica sportiva che potrebbe quindi essere impostata in chiave preventiva o persino come un “farmaco” da supporto nella lotta contro patologie debilitanti e troppo spesso silenti tipo l’ansia. E’ sano indagare quanto sostengono gli esperti in merito.
Esercizio fisico e depressione: il pensiero della comunità scientifica
Se praticare attività fisica fa bene alla salute lo spiegano i medici con queste parole:
Secondo la letteratura scientifica più recente, l’esercizio fisico rappresenterebbe una terapia di prima linea nel trattamento delle forme lievi-moderate, aiuterebbe a prevenire e addirittura migliorerebbe direttamente i sintomi della depressione in modo paragonabile agli interventi psicoterapeutici, sarebbe compatibile con l’utilizzo, e anzi migliorerebbe la tolleranza e l’efficacia, dei più comuni farmaci antidepressivi. La pratica ponderata di esercizio fisico troverebbe quindi un posto di rilievo al fianco delle altre terapie più utilizzate e sarebbe da raccomandare e prescrivere per migliorare i sintomi e la prognosi di questi pazienti.
Parole importanti corroborate dalle raccomandazioni dell’OMS che sottolineano maggiori evidenze riguardo un’attività aerobica moderata praticata almeno tre volte alla settimana accompagnata da due sessioni di esercizio volto al rafforzamento della muscolatura del corpo.
Le attività fisiche più salutari
Lo studio sopraccitato fa sapere che, nello specifico, due sono le attività che rendono l’esercizio fisico utile a contrastare la depressione e sono le seguenti:
- attività all’aperto a contatto con la natura
- passeggiate in compagnia
E’ evidente che, in entrambi i casi, emerge fortemente un aspetto sociale della pratica sportiva che ha un’importanza da non trascurare nella riabilitazione di problematiche mentali che tendono a far perdere i soggetti nell’auto isolamento.
Gli effetti sull’isolamento
Per completare questa panoramica su come possano interagire allenamento e isolamento è bene tenere a mente questo passaggio della ricerca:
Sentendoci più forti e più in forma, ci si sente più sicuri a muoversi nel contesto ambientale e sociale, limitando l’auto isolamento e spingendo maggiormente i soggetti a cercare aiuto dall’esterno (da qui l’importanza della collaborazione con le figure come psicologo, psichiatra e psicoterapeuta). L’utilizzo sinergico e in armonia di tutti questi elementi e la collaborazione tra gli specialisti che si prendono cura della persona è sempre da incoraggiare e permette il raggiungimento di obiettivi terapeutici ottimali.
La spiegazione medica
E’ quindi comprovato che l’esercizio fisico giovi a diversi livelli nel nostro corpo, sia a livello organico che sociale:
- in primo luogo, muoversi innesca la secrezione nel nostro cervello di molecole che sono coinvolte nello sviluppo della sensazione di benessere, favorendo l’innalzamento del tono dell’umore e abbattendo contemporaneamente la secrezione di molecole legate allo stress
- in secondo luogo, l’allenamento porta a una maggiore autoconsapevolezza e auto-accettazione, a un miglioramento della forma percepita di noi stessi e conseguentemente dell’autostima e della sicurezza verso l’ambiente circostante.
Esercizio fisico e depressione: conclusioni
Il fine ultimo di questa scoperta medica è insegnare alle persone che il piacere di sentirsi in forma e esteticamente più appetibili agisce sulla mente lasciando che, nel corpo, entrino in circolo degli ormoni che svolgono un’azione importante. Fare prevenzione attraverso attività fisica, quindi, mette al sicuro:
- problemi cardiovascolari
- problemi di circolazione
- problemi respiratori
- problemi di obesità
Questa era la premessa del bonus attività fisica dell’anno scorso.