Perché il 27 gennaio è il Giorno della Memoria è qual è il significato della ricorrenza? In tutta Europa, dal 1995, speciali sampietrini di ottone installati dall’artista Gunter Demnig ricoprono il lastricato tipico dei centri storici, spiccando in mezzo a tutti gli altri: si tratta delle pietre d’inciampo, in tedesco “Stolpersteine”, e riportano, spesso collocati accanto alle abitazioni da cui ebbe inizio la deportazione, i nomi delle vittime della persecuzione nazifascista. Il loro scopo è creare un “inciampo” metaforico nella storia nella mente di chi vi si imbatte. Il Giorno della Memoria, istituito nel 2005 dall’Assemblea delle Nazioni Unite, nasce con lo stesso obiettivo.
Perché il 27 gennaio è il Giorno della Memoria?
L’intento dell’Onu era creare una ricorrenza che potesse aiutare le persone a ricordare, di generazione in generazione, gli orrori dell’Olocausto, conservando la memoria collettiva su una delle pagine più buie della storia dell’umanità. “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario – scriveva Primo Levi, tra i superstiti della Shoah -, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”. Da qui la scelta della data, simbolica, del 27 gennaio, che rimanda alla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, il più grande mai realizzato, il 27 gennaio del 1945, giorno dell’eroico ingresso delle truppe sovietiche in Polonia.
Allora l’apertura dei cancelli del campo e la liberazione dei superstiti da parte dell’Armata rossa, mostrò al mondo intero, per la prima volta in modo chiaro, l’orrore del genocidio nazista: gli strumenti di tortura rinvenuti all’interno del lager, le condizioni fisiche dei prigionieri, tutti pelle e ossa, aprirono gli occhi di molti su quanto accaduto, portando a conoscenza di tutti la “soluzione finale” con cui i nazifascisti avevano tentato di eliminare sistematicamente, attraverso il lavoro forzato e poi l’uso dei forni crematori, il popolo ebraico – ritenuto di “razza inferiore” -, ma anche prigionieri di guerra e coloro che erano considerati i “reietti della società”: omosessuali, portatori di handicap, minoranze etniche, tra cui i rom.
La Giornata della Memoria commemora, a livello internazionale, tutte le vittime dell’Olocausto, ricordando la tragedia dei lager attraverso eventi e cerimonie ufficiali e sensibilizzando l’opinione pubblica, in particolare le nuove generazioni, affinché possano non dimenticare gli errori compiuti dall’uomo nel passato, evitando che si ripetano. In Italia, la ricorrenza fu istituita ancor prima della risoluzione dell’Onu. È stato approvato nel 2000, infatti, il testo di legge che recita:
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Spesso, nel corso di questa giornata, le scolaresche si recano in visita ad Auschwitz. Si tratta dei “Viaggi della Memoria”, istituiti a livello europeo per far comprendere ai più giovani – che più sono lontani, temporalmente, dagli orrori della guerra -, quanto accaduto nel passato.
Giorno della Memoria 2023: alcune delle iniziative in programma in Italia
Come ogni anno, sono tante le iniziative organizzate sul tema. Per il 2023, la programmazione inizierà il 23 gennaio con il “Concerto della memoria ” al Teatro dell’Opera di Roma, dove sarà anche presentato in anteprima il docufilm “Il respiro di Shlomo”. Nella stessa giornata, prenderà il via, come di consueto, la programmazione della Casa della Memoria di Roma, con una settimana ricca di eventi, presentazioni e dibattiti sulla Shoah. Il 24 gennaio, a Trieste, si proseguirà con l’inaugurazione della mostra “1938-1945. La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia”; mentre a Milano, il 29 gennaio, andrà in scena la corsa non competitiva alla scoperta dei “luoghi della memoria”.