Reliquia Rosario Livatino Università Cusano, un momento religioso e di grande speranza. Nei giorni in cui è stato arrestato il super latitante Matteo Mesina Denaro, nella capitale ha fatto il suo approdo la reliquia del giudice Rosario Livatino, una delle vittime della mafia.

Un uomo incredibile, un magistrato che ha lottato contro la criminalità mafiosa senza alcuna tipo di paura. Un precursore dei due giudici Falcone e Borsellino che qualche cosa del suo lavoro hanno preso e onorato, prima di essere uccisi anche loro dalla mafia siciliana.

E’ dal 14 gennaio che la reliquia del giudice Livatino si trova nella capitale grazie all’iniziativa della Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani in Roma  e del organizzata dal Comitato Peregrinatio Beati Rosarii Livatino presieduto dal Primicerio dell’Arciconfraternita.

Reliquia Rosario Livatino Università Cusano

Un cammino religioso, ma allo stesso tempo di grande significato legale e morale perché si ricorda un uomo che, grazie alla sua tenacia e alla sua voglia di far trionfare la legge, ha aggredito la mafia nel vero senso della parola come nessuno aveva mai fatto prima di lui.

Fu il primo magistrato a combattere Cosa Nostra, andando ad aggredire il potere economico della mafia ed è lì che i boss si sono sentiti minacciati e intimoriti da questo giudice che non aveva paura e non guardava in faccia nessuno. Per sua scelta non aveva la scorta per non ferire gli altri agenti e soprattutto per non far preoccupare i suoi genitori.

Una persona che di altissima levatura che è stato ucciso in maniera brutale e senza alcuna via di scampo. La reliquia di Rosario Livatino è la camicia insanguinata che il giudice aveva il giorno che è stato ammazzato. I suoi killer, anni dopo, si sono pentiti, non solo come collaboratori di giustizia, ma dell’omicidio di Rosario Livatino.

Il cammino e il percorso alla beatificazione

E’ stato un magistrato duro contro i delinquenti, onesto, sincero e buono nella vita quotidiana. Una persona di un altro mondo, si direbbe. Di uno spessore incredibile. Nel luglio del 2011 è stato aperto ufficialmente ad Agrigento il percorso di beatificazione che si è concluso e ufficializzato nel 2021 da Papa Francesco.

La cerimonia di beatificazione si è svolta il 9 maggio 2021 nella cattedrale di Agrigento. La sua ricorrenza si celebra il 29 ottobre, giorno in cui nel 1988, a 36 anni, ricevette il sacramento della confermazione.

All’Università Niccolò Cusano è stato celebrato l’arrivo della reliquia, è stata organizzata un dibattito accademico e una tavola rotonda con gli studenti presieduta e portata avanti dal professore Andrea Velardi ed è stata celebrata una messa da Don Domenico Repice. I ragazzi sono rimasti affascinati dalla figura di questo uomo e magistrato che da solo ha combattuto la mafia.

E chissà che non sia un caso che proprio nella settimana della Peregrinatio sia stato preso e arrestato il boss più ricercato della storia insieme a Totò Riina, quel Messina Denaro che ha avuto a che fare anche con lo stesso Rosario Livatino, seppur in modo incrociato.

Emozionati il Rettore dell’Università Fabio Fortuna e il fondatore e proprietario dell’Università Niccolò Cusano Stefano Bandecchi che, poco prima della cerimonia, ha voluto esprimere i suoi ringraziamenti e il suo pensiero nei confronti di Rosario Livatino: “E’ stato un uomo straordinario e ancora oggi le azioni e il suo modo di essere e interpretare la legge rappresenta un forte e un bellissimo esempio per i nostri giovani”.

La giornata piena d’emozioni: