Nuovo svolta nel caso della morte di Libero De Rienzo: Mustafa Minte Lamin, il pusher originario del Gambia che aveva venduto dell’eroina all’attore (poi morto nel suo appartamento per overdose) dovrà scontare 8 anni di carcere. Il 32enne è stato oggi condannato per cessione di stupefacenti ma assolto dall’accusa di morte in conseguenza di altro reato.

Morte di Libero De Rienzo, la vicenda

Il 15 luglio del 2021 Libero era stato trovato morto nel suo appartamento di via della Madonna del Riposo. Gli inquirenti, dopo una serie di indagini, erano riusciti a ricostruire le cause del decesso. L’attore aveva assunto eroina. La sostanza gli era stata venduta da Minte Lamin. Tale scoperta era stata fatta grazie ai contatti emersi sullo smartphone dell’attore e ad alcune testimonianze. 

Il processo 

La moglie Marcella Mosca e i figli, avevano deciso di non costituirsi parte civile. Oggi, in aula, ha parlato il pm Francesco Minisci per le richieste di condanna del pusher: 

Minte era perfettamente a conoscenza del fatto che De Rienzo fosse un consumatore abituale di sostanze stupefacenti. Al punto che quando si accordarono per incontrarsi non fu necessario chiedere l’indirizzo dell’attore. Le relazioni di medico legale e esperto tossicologo sono molto chiare al riguardo: De Rienzo morì non per patologie pregresse ma semplicemente per aver assunto una quantità importante di metaboliti della eroina.

Chi era Libero De Rienzo?

Libero è nato il 24 febbraio 1977 a Napoli, città che ha sempre portato nel cuore. De Rienzo ha seguito le orme del padre Fiore e si è avvicinato al mondo dello spettacolo sin dalla giovane età. Nel corso della sua carriera cinematografica è stato diretto da Pupi Avati e tra i film per il quale viene maggiormente ricordato c’è Fortapàsc, con la regia di Marco Risi. La massima notorietà l’ha raggiunta però con la celebre trilogia di Smetto quando voglio, di Sydney Sibilia.