Dieta chetogenica cos’è. Avete mai sentito parlare di dieta chetogenica? E’ il piano alimentare più gettonato e seguito dai vip attraverso cui cercano di mantenersi in forma. Negli ultimi tempi tale programma sta riscontrando molto successo e sono sempre di più le persone che non possono fare a meno di seguirlo. Con un piano di circa due mesi le persone sarebbero arrivate a perdere almeno venti kg per poi seguire una dieta di mantenimento.

Dieta chetogenica cos’è?

Nello specifico la dieta chetogenica è una dieta che letteralmente significa alimentazione che produce corpi chetonici, vale a dire sviluppo di tre composti presenti nel sangue in piccole quantità. Essi sono: l’acetone, l’acido acetoacetico e l’acido beta-idrossibutirrico. La dieta chetogenica è un regime alimentare attraverso cui vengono ridotti i carboidrati per essere sostituiti con grassi e proteine, guidando l’organismo a produrre in maniera autonoma il glucosio.

Essa si rivolge a tutte quelle persone che intendono perdere peso in poco tempo e sembra essere utile anche a chi segue una terapia contro l’iperglicemia, la sindrome metabolica, l’ipertrigliceridemia e l’ipertensione arteriosa. A rivelarlo sarebbero stati alcuni studi, evidenziando la sua efficacia nel diminuire la sintomatologia che viene associata all’epilessia infantile.

Come impostarla

Il dietologo o il nutrizionista che intende impostare la dieta chetogenica deve informare il paziente di tutti i dettagli riguardanti il regime alimentare di cui stiamo parlando. Innanzitutto, esso non può essere seguito per molto tempo, il periodo che viene dato è di circa due mesi. Inoltre, il paziente deve essere costantemente controllato e non può gestire la dieta autonomamente. Si tratta di un’impostazione abbastanza severa tanto che potrebbe compromettere la salute in alcuni casi.

Secondo le linee guida giornalmente si deve introdurre una percentuale del:

  • 70% e oltre di grassi;
  • 15-25% di proteine;
  • 10% di carboidrati.

Gli alimenti che non devono mancare sono:

  • carne,
  • uova,
  • il pesce,
  • formaggi,
  • ortaggi,
  • grassi e gli oli da condimento.

I cibi che, invece, devono essere evitato sono:

  • dolci vari,
  • frutta,
  • patate,
  • legumi,
  • birra,
  • bibite dolci,
  • cereali e derivati.

Per il periodo interessato, bisogna controllare attentamente la produzione dei corpi chetonici. Il piano alimentare sarà diverso per le donne e per gli uomini in quanto cambieranno le calorie da prendere giornalmente. In alcuni casi, poi, agli alimenti saranno aggiunti degli integratori che supportano il piano.

Uno dei tanti menù consigliati comprende:

  • Uova: le uova intere biologiche di animali allevati al pascolo sono la scelta migliore;
  • Pollame: carni di pollo e tacchino;
  • Pesce azzurro: salmone selvaggio, aringhe e sgombri;
  • Carne: da prediligere quelle di animali nutriti ad erba (grass-fed);
  • Latticini interi: yogurt, burro ghee, panna, formaggi a pasta grassa, formaggio di capra e formaggio cremoso;
  • Noci e semi: noci di macadamia, mandorle, noci, semi di zucca, arachidi e semi di lino;
  • Burri di noci: burro naturale di arachidi, di mandorle e di anacardi;
  • Grassi sani: olio MCT, olio di cocco, olio extravergine d’oliva, burro ghee, olio di avocado, olio di semi di lino e burro di cocco.
  • Avocado: l’avocado intero può essere aggiunto a quasi ogni pasto o spuntino.
  • Verdure non amidacee: verdure a foglia verde, broccoli, pomodori, funghi e peperoni.
  • Frutti rossi e fragole: ribes, mirtilli, more e lamponi;
  • Condimenti: sale, pepe, aceto, succo di limone, erbe fresche e spezie.

Controindicazioni

La dieta chetogenica non sempre è consigliata, soprattutto in alcuni casi è vietata: in gravidanza e nel corso dell’allattamento. Inoltre, non possono seguirla i pazienti che soffrono di diabete e di patologie renali/epatiche. Anche chi non soffre di disturbi e patologie varie potrebbe incorrere a problemi in quanto si potrebbero trovare effetti collaterali come l’incremento del carico del lavoro dei reni, disidratazione, ipoglicemia, ipotensione, stipsi, crampi muscolari, palpitazioni.

Inoltre, nel corso della prima settimana, potrebbe sopraggiungere la cosiddetta “keto-influenza”, una sindrome che rimanda allo scarso adattamento dell’organismo con la manifestazione di sintomi quali mal di testa, irritabilità, nausea, malessere, vertigini.