Sul tema del rapporto tra Occidente e Ucraina è intervenuto il presidente Volodymy Zelensky, il quale ha ricordato che “l’Occidente ha esitato nel 2014 per quanto riguarda il conflitto”. E’ stata dunque l’occasione per il premier ucraino di ricordare l’importanza del supporto dell’Europa e dell’Occidente nel percorso verso l’aiuto a Kiev: “Adesso il mondo non deve esitare, ma serve un approccio veloce nelle decisioni per aiutare l’Ucraina e a far fronte alla Russia che sta esportando il terrore. Non siamo stati noi a iniziare la guerra, ma siamo noi che dovremo finirla”, ha aggiunto intervenendo in videocollegamento al forum economico di Davos.
Lo stesso presidente ucraino ha inoltre scritto una lettera per invitare il leader cinese Xi Jinping a un colloquio, consegnata a Davos alla delegazione cinese. Lo ha annunciato la moglie Olena Zelenska. Zelensky ha parlato di Occidente anche dopo l’intervista rilasciata a “Porta a Porta” in quella cornice di Davos in cui c’è stata anche l’occasione per rivolgere un appello alla popolazione russa:
“I russi devono aprire gli occhi se vogliono vedere il futuro della Federazione Russa e devono riconoscere i loro errori e rispettare la nostra integrità territoriale”
Il presidente ha poi chiosato: “La tirannia avanza più velocemente delle democrazie” e occorre “essere veloci” nel prendere decisioni per aiutare gli ucraini”. Gli appelli del presidente ucraino arrivano all’indomani della moglie, Olena Zelenska, che sempre nella cornice di Davos aveva detto la sua per quanto riguarda i rapporti con l’Occidente:
“Serve unita’” nella comunita’ internazionale perche’ “non possiamo permettere un’altra Chernobyl, un’altra tragedia nucleare. Non tutti voi state utilizzando il votro potere di influenza oppure lo utilizzate in un modo che divide ancora di più”, ha aggiunto Zelenska sottolineando che “la cooperazione globale è ancora più importante oggi”.
Zelensky e l’Occidente, il bilancio dell’incontro a Davos
L’occasione di Davos è stata propizia per instaurare ancora un saldo legame tra l’Europa e l’Ucraina, in particolare tra Zelensky e l’Occidente stesso. Un tema enormemente dibattuto è quello delle armi, con gli ultimi dati dell’Unione europea che vedono il nostro Paese leggermente indietro rispetto agli altri Stati comunitari. In tutto questo l’Europa si starebbe attivando per una fase processuale interna o successiva al conflitto: dopo l’attacco a Dnipro, che avrebbe ucciso almeno 40 persone e due bambini, l’Ue ha infatti accusato Mosca di crimini di guerra.