Massimiliano Bruno e I migliori giorni, intervista al regista sul film diretto con Edoardo Leo sull’ipocrisia della nostra vita quotidiana, che esplode durante i giorni di festa.
Massimiliano Bruno I migliori giorni, intervista sulla commedia “monicelliana” diretta con Edoardo Leo
Massimiliano Bruno torna al cinema con una commedia dolceamara diretta a quattro mani con Edoardo Leo e intitolata I migliori giorni.
La pellicola ha inaugurato il 2023 del cinema italiano, arrivando in sala il primo gennaio e proponendo uno sguardo divertente ma anche poco consolatorio nei confronti del ritratto che fa della nostra vita, costantemente alle prese con ipocrisie grandi o piccole che escono fuori soprattutto durante, appunto, ‘i migliori giorni’, ovvero quelli di festa. Quattro giornate, in particolare, per altrettanti episodi e festività: La Vigilia di Natale, Capodanno, San Valentino e la Festa della donna dell’8 marzo. Giorni nei quali si è costretti, chi più e chi meno, a fare il tradizionale ‘buon viso a cattivo gioco’, di fronte a ciò che non sopportiamo di chi ci sta accanto.
“Un modo un po’ cattivo di raccontare noi stessi”, ha dichiarato Massimiliano Bruno a proposito de I migliori giorni nell’intervista rilasciata nel programma Sipario di Cusano Italia Tv.
“Film racconta proprio l’ipocrisia, racconta come siamo fatti, il nostro passare la vita a tenerci per noi il 50% di quello che pensiamo, altrimenti potrebbe scoppiare un inferno. Tutti noi, per quieto vivere, sopportiamo e mandiamo giù bocconi amari, e questo avviene non solo sul lavoro con il capoufficio, ma anche con la moglie, il marito, i figli, i genitori. È un modo di raccontare noi stessi un po’ cattivo, ‘monicelliano’, perché è come facevano i maestri della commedia all’italiana, senza peli sulla lingua o voler ammiccare al pubblico: il film diverte ma fa anche molto male“.
Massimiliano Bruno e le festività raccontate ne I migliori giorni: “La tombola? Una delle cose più noiose al mondo”
Questa ipocrisia che caratterizza la vita di tutti i giorni, emergono con forza proprio durante le festività raccontate nel film, verso le quali il regista romano esprime il suo punto di vista che, proprio come il film, è senza peli sulla lingua.
“Il Natale è una festa che io non festeggerei mai per tanti motivi. La tombola è una delle cose più noiose che abbiano mai inventato, come Il Mercante in Fiera. Lo stesso vale per il capodanno, vissuto da tutti come se nel giro di 2 secondi la vita potesse cambiare, con il conto alla rovescia per festeggiare qualcosa che non sapremo come andrà. E poi, magari, l’anno seguente si rivela peggiore di quello appena finito… Per non parlare di San Valentino: uno dovrebbe amare sempre, non solo un giorno all’anno. E anche l’8 marzo, festa delle donne, che invece sono massacrate dagli uomini da secoli. Eppure c’è l’ipocrisia del maritino che arriva dalla moglie con le mimose…“
La collaborazione con Edoardo Leo? “Il coronamento di una lunga amicizia”
Ipocrisia che, evidentemente, non appartiene al rapporto tra Massimiliano Bruno e il co-regista de I migliori giorni, Edoardo Leo. I due si sono spartiti equamente gli episodi del film, girandone due a testa, coronando così tanti anni di amicizia e gavetta vissuti fianco a fianco.
“Quando Edoardo mi ha proposto di fare questo folle film a quattro mani, ho accettato subito perché mi è sembrata un’avventura bellissima. Lui ha diretto l’episodio della Vigilia e quello di San Valentino, mentre io mi sono occupato di Capodanno e 8 marzo. È un modo per coronare la nostra amicizia che nasce tantissimi anni fa. Noi due abbiamo fatto la gavetta vera e propria. Io sono partito dai teatri off per poi passare a quelli più importanti, poi sono stato autore televisivo e, alla fine, sono arrivato a fare il regista, e lui ha fatto un percorso simile”.
Massimiliano Bruno e l’ipocrisia nel mondo del cinema: “Io ho scelto di essere scomodo, alcuni produttori non la pensano come me”
Parlando di ipocrisia, è inevitabile chiedere a Massimiliano Bruno quanto sia permesso nel mondo del cinema italiano prendere posizioni ‘scomode’, mostrando nei propri film aspetti che non sempre il pubblico vorrebbe vedere. Il regista racconta che l’importante è andare avanti per la propria strada, perché su certi temi non è possibile rimanere neutrali.
“Dipende qual è l’obiettivo di un film. Io ho scelto di dire la verità, fin dal mio primo film. Perché nella vita, di fronte a certi modi di pensare e di essere, o si è conniventi oppure si sceglie di combatterli, non si può essere neutrali. Io ho scelto di essere scomodo, dicendo come la penso, anche perché si vive una volta sola. I produttori, invece, sono diversi: alcuni la pensano come me, altri invece mal digeriscono certe posizioni perché pensano al pubblico e alla sua reazione, e il pubblico spesso utilizza il cinema come un piccolo anestetico per andare avanti di fronte a una vita difficile“.
Ecco il video dell’intervista a Massimiliano Bruno andata in onda nella trasmissione Sipario di Cusano Italia TV: