Lotta alla povertà: la Commissione Europea ha approvato il nuovo “Programma Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027“, con l’obiettivo, per l’appunto, di:
- promuovere l’inclusione sociale;
- combattere la povertà.
Grazie alla gestione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il fine ultimo sarà quello di aumentare il raggio di azione degli interventi, concentrandosi principalmente nei confronti di coloro che versano in condizioni che portano all’esclusione sociale.
Inoltre, le misure saranno allargate anche a tutte le nuove fragilità che sono emerse e che stanno ancora emergendo nel corso degli ultimi anni, anche per colpa dello scoppio della pandemia da Covid-19.
Lotta alla povertà: quali sono gli obiettivi e le aree geografiche d’intervento del PN Inclusione approvato dalla Commissione UE
Il Programma Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027, che è stato messo in piedi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato approvato dalla Commissione Europea il 1° dicembre 2022.
Il funzionamento del suddetto PN, in particolare, prevede di:
- mantenere un forte presidio sugli interventi di inclusione e politica attiva, mediante:
- l’investimento in nuovi modelli di intervento;
- il rafforzamento del sistema dei servizi sociali;
- la promozione di un approccio basato sulla presa in carico e sulla definizione di progetti personalizzati, a partire dal superamento delle disparità economiche, sociali e territoriali;
- mantenere e rafforzare le azioni volte a intercettare target specifici di destinatari, come ad esempio:
- la popolazione di etnia RSC;
- la popolazione immigrata;
- le persone con disabilità o non autosufficienti;
- le donne vittime di violenza;
- le persone di minore età, mediante la tutela e la promozione dell’inclusione sociale, nonché di interventi su coloro che si trovano ad avere un maggiore rischio di esclusione sociale e povertà educativa;
- mantenere una forte enfasi sulla povertà estrema, mettendo in atto delle misure di sostegno alimentare e di distribuzione di beni materiali;
- agire sulle infrastrutture sociali e per l’inclusione attiva con traguardi di medio lungo periodo.
Tutte queste azioni che sono state programmate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e che sono state inserite all’interno del Programma Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027 approvato dalla Commissione UE prevedono il raggiungimento di queste 5 finalità principali:
- il finanziamento di servizi o di attività innovativi e/o non ancora strutturati;
- delle azioni rivolte a target specifici di popolazione, a contesti territoriali e sub territoriali quali le grandi e medie aree urbane e le loro periferie;
- la possibilità di attivare delle linee di intervento che siano volte ad intercettare popolazioni target non considerate adeguatamente nell’ambito del Piano Nazionale di Riprese e Resilienza (PNRR) e nell’utilizzo dei fondi nazionali;
- l’integrazione delle progettualità proposte nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con particolare riferimento alla componente servizi;
- gli investimenti nella capacitazione istituzionale e sulle competenze degli stakeholders.
Le risorse che sono stanziate per finanziare il PN Inclusione e le misure per il contrasto della povertà sono pari ad oltre 4 miliardi di euro, e provengono, in particolare, dal finanziamento UE unito al cofinanziamento nazionale.
Tali risorse potranno essere destinate allo sviluppo di progetti complementari agli obiettivi che sono stati individuati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e si articolano in:
- 4 Priorità principali, di cui 3 FSE+ e 1 FESR;
- 2 Priorità di AT, di cui 1 FSE+ e 1 FESR.
Per quanto riguarda, infine, le aree geografiche d’intervento, il Programma Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027 opera su tutto il territorio nazionale, in base alla seguente distribuzione delle risorse:
- 1.308.685.000 euro per le Regioni Più Sviluppate (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Province Autonome di Trento e Bolzano, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto);
- 212.847.500 euro per le Regioni in Transizione (Abruzzo, Umbria e Marche);
- 2.558.333.334 euro per le Regioni Meno Sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).