Edifici scolastici Legambiente, questo il bilancio conclusivo sul XXII rapporto di stamani. Ne abbiamo parlato con Vanessa Pallucchi, vicepresidente nazionale di Legambiente, intervenuta ad Open Day, su Radio Cusano Campus. “Il bilancio conclusivo è una fotografia che ci restituisce caratteristiche e problematiche costanti dell’edilizia scolastica. Pochi passi in avanti sono stati fatti con l’emergenza della messa in sicurezza delle scuole. Quanto all’efficientamento energetico si registra, ad oggi, una percentuale intorno al 60% e un grande cantiere da aprire sulla partita dei servizi: c’è molto da lavorare sui divari Nord, Sud – ha affermato la vicepresidente Pallucchi – queste sono caratteristiche che, da sempre, la lettura di Ecosistema Scuola si porta dietro. Nonostante siano migliorati alcuni indicatori tra cui i fondi che vengono dedicati agli edifici scolastici nei capoluoghi di provincia, non siamo ancora arrivati a quella svolta che ci fa dire che le nostre scuole sono luoghi sicuri in tutto il Paese.”
Edifici scolastici Legambiente (V. Pallucchi): “Il PNRR dovrebbe fare la differenza”
Edifici scolastici Legambiente: i fondi PNRR sono una buona occasione per rendere più omogeneo il sistema scolastico. “E’ una riflessione che in Ecosistema Scuola ritorna, e un aspetto che dovrebbe fare la differenza. Se non contribuiamo al buon esito della distribuzione dei finanziamenti in alcune aree del Paese, dove c’è debolezza strutturale, amministrativa e progettuale, non riusciremo nell’intento. L’idea è di costruire dove c’è meno. Riparare e costruire servizi dove mancano. I bandi vengono vinti da chi ha già una struttura e può permettersi di gestire determinate risorse – ha sottolineato Vanessa Pallucchi – i meccanismi e i processi per accaparrarsi i bandi sono diversi da quelli del passato, pertanto bisogna aiutare chi ha più necessità, altrimenti rischiamo di creare un sistema con le stesse debolezze. Intorno all’edilizia scolastica si può creare una sinergia territoriale forte, bisogna cambiare modello di governance altrimenti la fotografia rischia di riproporsi.”
Vinciamo la sfida se investiamo sulle periferie sociali del Paese
“Il PNRR è risolutivo nel senso che impiega ingenti risorse che vanno ad incidere sul sistema scolastico. Facciamo un esempio, se le scuole nuove saranno 200, gli edifici scolastici in Italia complessivamente sono 40mila, non ci sarà una svolta. Se invece concentriamo i fondi in aree del paese che chiamiamo periferie sociali allora lì sì avremo una differenza che noteremo: la vera sfida è l’ordinarietà. Il nostro è un patrimonio importante, vetusto. Le scuole, per questo, vanno difese. Oggi abbiamo tutti gli elementi per andare nella giusta direzione. La scuola è una grande organizzazione collettiva, un investimento nell’educazione, c’è stata troppa personalizzazione sino ad ora E’ arrivato il momento di costruire una scuola migliore per tutti: è un impegno civico che ci dobbiamo assumere.”