Presidenti Juve, famiglia Agnelli: una storia d’amore che dura da più di 90 anni. La Juventus inizia il 1° novembre del 1897, quando alcuni studenti del liceo classico “Massimo D’Azeglio” di Torino si riunirono per fondare il club. I primi campionati dell’epoca erano sperimentali, poi scoppiò la guerra e interruppe tutto.
Il gioco del calcio tornò di scena nella stagione 1921/1922. La Juventus, di allora era guidata dal presidente Gino Olivetti. Sotto la sua direzione il 19 ottobre del 1922 venne inaugurato l’imponente stadio di Corso Marsiglia, primo impianto sportivo italiano in cemento armato e capace di contenere 25.000 posti a sedere ed il primo nel paese a essere dotato d’illuminazione artificiale sotto la successiva gestione targata Edoardo Agnelli.
Questo stadio, rappresentò il teatro delle prime vittorie bianconere in un epoca nella quale fiorì la storia d’amore tra la Juventus e la famiglia Agnelli.
Presidenti Juve famiglia Agnelli: il primo della famiglia, Edoardo Agnelli
Dunque, il 24 luglio del 1923 la Juventus elesse il nuovo presidente: Edoardo Agnelli, vicepresidente dell’azienda automobilistica FIAT (di cui ne era fondatore il padre, Giovanni). Le sue prime parole una volta insediatosi, fecero subito intendere quanto pensasse in grande:
“Vi sono grato per aver accolto come un onore la mia presidenza, ma spero di non deludervi se vi confesso che non ho alcuna intenzione di considerarla soltanto onorifica. Dobbiamo impegnarci a far bene, ma ricordandoci che una cosa fatta bene può essere sempre fatta meglio“.
L’approdo della famiglia Agnelli nel mondo Juventus coincise con la prima stagione in cui il campionato venne unificato e in cui si assegnò lo scudetto come riconoscenza alla squadra vincitrice del campionato.
La stagione 1923/24 segnò l’anno della rifondazione della squadra, prima di tutto era importante vincere in Italia. Da qui si posero le basi affinché il club torinese diventasse uno dei più rappresentativi e vincenti della storia del calcio italiana.
I 5 TRIONFI DELLA JUVENTUS DI EDOARDO AGNELLI E LA FINE DOPO LA SUA TRAGICA MORTE
Prese la Juve e la fece vincere subito, costruì una squadra capace di vincere 5 scudetti consecutivi. Il periodo che va dal 1930 al 1935 viene tutt’oggi ricordato come il quinquennio d’oro. Solo la stessa Juve del nipote Andrea riuscirà durante i nostri giorni a superare quel record coi 9 titoli consecutivi.
Anche in Europa quella Juve lì seppe ben comportarsi, arrivò diverse volte a giocarsi le semifinali dell’allora nominata Coppa dell’Europa Centrale, inoltre prestò, come del resto poi si ripeterà fino ai nostri giorni, ben 9 calciatori alla nazionale italiana che conquistò il primo titolo mondiale nel 1934.
La storia di quella Juve terminò il 14 luglio 1935, con la tragica morte del dott. Edoardo Agnelli che perse la vita in un incidente aereo davanti al porto di Genova. A seguire saranno anni drammatici per tutto il mondo coinvolto nella seconda guerra mondiale.
Gianni Agnelli
Nel dopoguerra, salì in cattedra un altro componente della famiglia Agnelli, il figlio di Edoardo, Gianni. Sarà lui a mettere in atto una rivoluzione tanto strutturale quanto economica che consentì alla Juventus di tornare ad essere protagonista. Non solo ma tornerà anche all’apice del calcio italiano.
La squadra del 19850/51 fu un caterpillar nel vero senso della parola. Quella squadra lì fu capace di segnare 103 reti in serie A, un primato che resiste ancora per la società piemontese.
Umberto Agnelli
Per i troppi impegni lavorativi, Gianni Agnelli preferì lasciare la presidenza della squadra che passò nelle mani del fratello Umberto. A soli 22 anni diventò il più giovane presidente della storia della Juventus. Sotto la sua guida la squadra bianconera, conquistò la prima stella.
Il primo di molto trionfi ai quali seguirono grazie a un attacco delle meraviglie composto dal tridente: Boniperti, Charles e Sivori (quest’ultimo primo giocatore a militare nel campionato italiano a vincere il pallone d’oro).
I tre calciatori formavano un reparto offensivo sensazionale, basti pensare che dall’anno del decimo scudetto fino al 1960/1961 riuscirono a realizzare insieme la bellezza di 235 nelle competizioni ufficiali, di cui 201 in Serie A. Stratosferici.
Umberto Agnelli vede la sua Juventus vincere altri tre scudetti, l’ultimo dei quali ottenuto nella stagione 1966/1967. dal 1970 al 1993 la famiglia Agnelli tutta pur rimanendo proprietaria lascia la presidenza. Sarà il giovane Giampiero Boniperti ad ereditarne le redini.
Umberto Agnelli, il ritorno
Dopo anni di vittorie, il ciclo della Juventus si concluse nel 1986 con il Trap se ne andò a Milano direzione Inter e una squadra totalmente da ricostruire. Si tenterà invano di stare al passo di un grande Milan che scriverà una delle pagini più belle e vincenti della sua storia.
Dopo dieci anni bui, in casa Juve tornò a splendere il sole allorché fece il suo ritorno nel 1994 Umberto Agnelli come presidente. Avviò una profonda rifondazione a partire dalla società. Con lui arrivò, quella che poi verrà ribattezzata la triade, Bettega, Giraudo e Moggi.
La Juve di Umberto Agnelli, come allenatore aveva Marcello Lippi, e riuscì a conquistare prima l’Italia, poi l’Europa e infine il mondo.
Scudetti, Supercoppe italiane, Coppe Italia, Champions League, Supercoppa europea, Coppa Intercontinentale e altri trofei renderanno, quella del fratello minore di casa Agnelli, una della Juve più forti nella storia del calcio.
Andrea Agnelli, l’ultimo della famiglia
Nel 2003 prima Gianni e nel 2004 poi Umberto passarono a miglior vita e la Juve rimase orfana dei loro più grandi presidenti nonché proprietari e della loro potenza intellettuale. Lo stile Juve scomparve, e dovrà aspettare molti anni prima che si rinstauri come mentalità cardine nell’agire nel mondo Juve.
Scoppiò Calciopoli, una delle pagini più tristi della storia del calcio che ebbe risvolti confusionari. Vennero colpevolizzati dirigenti di alcune squadre e lasciati fuori altri per prescrizione.
La Juve fu una di quelle squadre che pagò conseguenze in seguito a certi comportamenti di alcuni suoi dirigenti, ritenuti dalla giustizia sportiva non conformi all’etica dello sport. Fu retrocessione in Serie B.
Tuttavia il club prima e la squadra poi, riuscì ad emergere dalle macerie: l’8 settembre 2011 venne inaugurato il meraviglioso Juventus Stadium, teatro di vittorie incredibili in cui la squadra, prima sotto la guida tecnica di Conte e poi di Allegri, dominerà in Italia per quasi dieci anni ininterrottamente.
Sfiorerà la vittoria della Champions League per ben due volte, arrendendosi solo in finale contro uno stratosferico Barcellona prima e un Real Madrid iper galattico poi.
La nuova dirigenza di Agnelli passerà alla storia, nell’estate 2018, per l’acquisto del pluripremiato pallone d’oro Cristiano Ronaldo miglior marcatore della storia del calcio, che contribuirà notevolmente agli ultimi scudetti conquistati.
Il resto è storia recente: le accuse di plusvalenze, quelle di accuse di falso in bilancio e le dimissioni di Andrea e tutto il CDA. Lascia il club bianconero da presidente più vincente della storia Juventina.