Anziana rapinata a Roma, i ladri usano il trucco delle uova. Ma il colpo viene sventato da un carabiniere della stazione di Campagnano di Roma, che si trovava nei paraggi con la famiglia e che ha subito riconosciuto la tecnica adoperata dai colpevoli, già denunciata da altre vittime: l’uomo è subito intervenuto ed è riuscito a fermare uno dei ladri dopo la colluttazione.

Il tribunale di Roma in composizione collegiale ha convalidato l’arresto e disposto per il colpevole la custodia cautelare, in attesa che si svolga regolarmente il processo.

Il colpevole è un uomo di 34 anni, di origini sudamericane, già noto alle forze dell’ordine.

Anziana rapinata a Roma: il salvataggio e la situazione

Un uomo aveva iniziato a lanciare delle uova sul parabrezza di un’utilitaria parcheggiata al bordo della strada: è questo il dettaglio, notato dal carabiniere, che l’ha spinto ad intervenire. L’anziana signora era scesa dalla sua auto e due uomini di origini sudamericane le stavano indicando qualcosa, mentre lei si trovava in evidente stato confusionale.

Gli uomini dell’arma hanno ritrovato diversi indizi di colpevolezza e hanno ricostruito la dinamica con attenzione: il colpevole, insieme al complice, ha lanciato delle uova sul parabrezza della macchina, sia per indurre confusione nella vittima, sia per impedirle di mettere in moto e andare via. I ladri, poi, hanno gettato delle monete per terra, per distrarre l’anziana signora e riuscire a rapinarla.

Anziana rapinata: non è l’unico caso

La tecnica delle uova, riconosciuta subito dal carabiniere che ha aiutato l’anziana signora, è stata spesso adoperata in diverse rapine, ai danni degli automobilisti, che, confusi dal lancio delle uova, lasciano la loro autovettura aperta, per poter ripulire il finestrino.

Sono molte le vittime di questo genere di rapina, nonostante su internet si sia parlato di bufala, riguardo a questo tipo di notizia.

A raccontare un’esperienza molto simile a quella dell’anziana sulla via Cassia è Alessandro Vicedomini, che fa il panettiere a Cuneo:

Invece è tutto vero, ed anche molto pericoloso. Ero sul rettilineo diretto a Cuneo, e poco dopo la Bottero ho sentito un forte colpo sul cofano. L’uovo si è spaccato e ha sporcato il parabrezza sul lato guidatore. Sbagliando, ho subito azionato il tergicristallo, ma c’erano 3 gradi sottozero, l’acqua era gelata, non è uscita e il vetro è rimasto sporco. “

La notizia risale al 2020, ma testimonia tutta la pericolosità della situazione.

“In quel momento, guardando lo specchietto retrovisore, mi sono reso conto di essere seguito da un’auto. Spuntata dal nulla, è rimasta quasi “incollata” al baule posteriore della mia per almeno un chilometro. […] In quel momento, guardando lo specchietto retrovisore, mi sono reso conto di essere seguito da un’auto – continua -. Spuntata dal nulla, è rimasta quasi “incollata” al baule posteriore della mia per almeno un chilometro. Non sono sceso, avevo paura. Ho pulito il vetro rimanendo in auto, gettando dal finestrino sul parabrezza un po’ di acqua di una bottiglia che avevo tra i sedili. Poi ho controllato che non ci fosse nessuno in strada e soltanto allora sono entrato a lavorare. E ho realizzato che potevo essere derubato o rapinato. “

La tecnica delle uova e altre tecniche dei ladri

La tecnica delle uova non è l’unica tecnica adoperata dai ladri, per derubare gli automobilisti durante il loro percorso: a volte, infatti, i ladri simulano dei finti incidenti, tramite alcune biglie, o chiedono l’autostop o, ancora, fingano di essere feriti. In ogni caso, dopo che l’incauto automobilista avrà avvicinato i ladri, verrà aggredito, in modo tale che si possa svolgere la rapina. Tutte queste tecniche possono prevedere la presenza dei complici o il lavoro di un singolo ladro. In ogni modo, il copione rimane lo stesso e prevede soltanto che all’aggressione si unisca un’altra persona, sfruttando anche la confusione e l’effetto sorpresa sulla vittima.