Antonella Lualdi età. Nata a Beirut il 6 luglio del 1931 da padre italiano e madre greca, Antonella Lualdi, nome d’arte di Antonietta De Pascale, è una cantante e attrice italiana. Ha preso parte a tantissimi film ed ha lavorato anche con tanti nomi del cinema italiano e internazionale tra cui Ettore Scola e Vittorio Gassman.

Tra i film più famosi in cui ha lavorato negli anni ’50 ricordiamo: Signorinella, Canzoni per le strade, Miracolo a Viggiù, Ha fatto 13, La cieca di Sorrento, E’ arrivato l’accordatore, Il cappotto.

Antonella Lualdi: età, marito e figli

Negli anni ’50 Antonella conosce il futuro marito, l’attore Franco Interlenghi, reduce dal successo de I vitelloni (1953) di Federico Fellini, da cui avrà due figlie: Antonella Interlenghi, anch’ella attrice, e Stella Interlenghi, che ha partecipato al film Top Crack (1967).

Negli anni ’70, raccontano le cronache di gossip, la bella Antonella Lualdi ebbe una relazione con il musicista Stelvio Cipriani.

Biografia

Antonella Lualdi trascorre l’infanzia in Libano, dove il padre, un ingegnere civile, era incaricato di progettare un ponte nella capitale libanese.

Dopo una gavetta teatrale durata 5 anni compare, all’età di 19 anni, nel film musicale “Signorinella” (1949); di seguito, nel 1950, compare in “Canzoni per le strade“.

Viene considerata subito una star al pari della Bosè e della Lollobrigida; negli anni cinquanta inanella vari successi come “Miracolo a Viggiù” (1951), “Ha fatto 13” (1951), “La cieca di Sorrento” (1952), “È arrivato l’accordatore” (1952), “Il cappotto” (1952) di Alberto Lattuada. Nel frattempo conosce il futuro marito, l’attore Franco Interlenghi, reduce dal successo de I vitelloni (1953), di Federico Fellini, da cui ha due figlie: Antonellina, anch’ella attrice, e Stella che ha partecipato al film Top Crack (1967).

I due recitano insieme in “Il più comico spettacolo del mondo” (1953), “Gli innamorati” (1955) e “Padri e figli” (1957) di Mario Monicelli. Senza il marito lavora in “A Parigi in vacanza” (1957), “Il colore della pelle” (1959), “I delfini” (1960), “Appuntamento a Ischia” (1960), “Il disordine” (1962), “Gli imbroglioni” (1963), “Se permettete parliamo di donne” di Ettore Scola (1964) accanto a Vittorio Gassman, “La colonna di Traiano” (1969) e “Un caso di coscienza” (1969).

Negli anni settanta frequenta la redazione del giornale “Sorrisi” in via Virgilio 8 a Roma, nello stesso palazzo è la sede della CAM, per la quale incide il 45 giri “Il sogno“, con arrangiamenti e direzione d’orchestra di Stelvio Cipriani.