Rigopiano: a sei anni esatti dall’immane tragedia avvenuta il 18 gennaio 2017 in cui persero la vita 29 persone, i familiari delle vittime tornano in aula per chiedere nuovamente giustizia e verità una volta per tutte. Riprende oggi il processo di quella che fu considerata una delle tragedie più sconvolgenti del 2017, quando in quel terribile 18 gennaio molto difficile dal punto di vista meteorologico in Abruzzo dove stava nevicando copiosamente, alle 16.49 una slavina colpì l’Hotel Rigopiano-Gran Sasso Resort, travolgendolo con le sue 120mila tonnellate e spostandolo di 10 metri rispetto alla sua sede iniziale: nell’albergo erano presenti 40 persone, 12 dipendenti e 28 clienti, tra cui alcuni bambini. Di queste 40 persone, persero la vita in 29: oggi a chiedere giustizia e verità sono proprio le famiglie di queste 29 vite spezzate che, attraverso il Comitato Vittime di Rigopiano dichiarano: “Il destino ha voluto che proprio il giorno del sesto anniversario sia stata fissata l’udienza in cui inizieranno le arringhe difensive degli avvocati degli imputati. Con il permesso del giudice ci allontaneremo per raggiungere il luogo della tragedia. Questa volta, tutti insieme, riuniti in un pullman, affronteremo il viaggio tra la rabbia per ciò che sentiremo in aula per discolpare i responsabili e il dolore nel ricordare i nostri cari”.

L’iter della giustizia

Rigopiano: si imputò la colpa anche ai soccorsi che tardarono chiaramente ad arrivare a causa della forte nevicata in corso e della neve accumulata lungo la strada. Ci vollero infatti molte ore per arrivare sul posto e in tanti si sono chiesti in questi anni se la tragedia si sarebbe potuta evitare o meno, sta di fatto che ora la macchina della giustizia dovrà stabilire a chi attribuire eventuali responsabilità, a partire dalle possibili conseguenze della costruzione dell’albergo in quella zona. Quella di oggi è solo la prima delle sei udienze che sono fissate per la difesa mentre a febbraio ci saranno 3 udienze di replica; Il 17 febbraio è attesa la decisione del gup di Pescara Gianluca Sarandrea.

Chi sono gli imputati

Sul banco degli imputati ci sono 29 persone e una società e saranno giudicati con rito abbreviato per le accuse di disastro colposo, omicidio e lesioni plurime colpose, falso, depistaggio, abusi edilizi. Queste accuse sono rivolte, a vario titolo anche a membri di istituzioni, come Regione Abruzzo, Provincia di Pescara e Comune di Farindola, il luogo in cui si trovava l’hotel, oltre che Prefettura. Per gli imputati, il procuratore capo Giuseppe Bellelli e i pm Andrea Papalia e Anna Benigni hanno chiesto 26 condanne per un totale di 151 anni e mezzo di reclusione: chiesta invece per 4 soggetti l’assoluzione. Richiesta anche la condanna di 12 anni per l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, di 11 anni e 4 mesi per il sindaco Ilario Lacchetta e di 6 anni per l’ex presidente della Provincia Antonio Di Marco.