Madonna quadro Amiens. Oggetto del dibattito in Francia è un quadro dal titolo Diana ed Endimione dell’artista Langlois risalente ai primi dell’800. Ma perché? Questo si troverebbe in casa della cantante italoamericana Madonna dopo che per molti anni si era pensato distrutto dai bombardamenti della prima guerra mondiale. Ma è il vero o è una copia del dipinto?

Il dubbio permane, ma alla prima cittadina di Amiens non importa, che sia falso oppure originale, lo ha richiesto alla star “solo in prestito fino al 2028” a sostegno della candidatura della sua città a capitale della cultura europea, utilizzando il suo canale social preferito: Facebook.

Intanto l’artista tace, tant’è che non si rintracciano dichiarazioni di nessun tipo dalle parti di casa Ciccone.

Madonna quadro Amiens: nelle mani di Madonna, perché?

Madonna ha acquistato il dipinto ad un Asta battuta nella città di New York 34 anni fa. Se lo è aggiudicato per 1,3 milioni di dollari, una cifra pari al triplo del valore di partenza.

Quel quadro però non presentava le firma di Langlois ne la data. Nessuno riconobbe il dipinto fino al 2015, quando un curatore d’Arte lo notò sullo sfondo di una foto che avevano scattato a Madonna poi pubblicata dalla rivista francese Paris Match. Da lì la scoperta che era a casa della star italoamericana.

Il dibattito se sia un falso o l’originale è ancora aperto. Secondo il catalogo di vendita Sotheby’s la dimensioni della tela sarebbero inferiori di 3 centimetri in altezza rispetto al dipinto di Amiens. Ma vero o falso non fa nessuna differenza, soprattutto per la Sindaca della città francese di Amiens.

Madonna quadro Amiens: il messaggio pubblico della sindaca alla star

Brigitte Fourè, questo il nome della prima cittadina francese, ha inviato pubblicamente un messaggio alla cantante, per mezzo del quale non mette sicuramente in dubbio la legittimità della proprietà di Madonna sul quadro, anzi glielo chiede in prestito fino al 2028 a sostegno della candidatura della città di Amiens a Capitale europea della cultura.

Questo il contenuto del messaggio inviato dal suo profilo Facebook:

Madonna, lei probabilmente non conosce la città di Amiens, di cui io ho l’onore di essere sindaca, ma da qualche giorno si è creato un legame particolare tra lei e la nostra città … Mi piacerebbe molto se nel 2028 ci potesse prestare il quadro, in modo che gli abitanti di Amiens possano riscoprire l’opera e apprezzarla». Madonna non ha ancora risposto alla richiesta, né alle domande dei giornali internazionali che hanno provato a contattarla.

Il sindaco di Amiens è arrivato a tanto in quanto spera che l’iniziativa dell’Unione Europea, per cui ogni anno viene eletta una diversa capitale della cultura, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare internazionalmente il patrimonio artistico di alcune particolari città premi proprio la sua.

Avere il quadro per il sindaco Fourè rappresenterebbe anche un motivo per farlo ammirare e riscoprire a quei cittadini che non l’hanno mai visto.

Madonna quadro Amiens: la storia del dipinto Diana ed Endimione

La storia del quadro risale al 1819 quando il re Luigi XVIII lo commissionò al pittore Langlois. Il dipinto venne messo nel salone di Diana della reggia di Versailles, l’antica residenza dei re di Francia che si trova a pochi km da Parigi.

54 anni dopo fu acquistato dallo stato francese per poi finire al museo del Louvre. Da qui venne prestato alla città di Amiens prima che scoppiò la prima guerra mondiale. Durante il conflitto se ne persero le tracce e per molto tempo si pensò che fosse stato distrutto in seguito alle azioni belliche.

Madonna quadro Amiens: la descrizione del dipinto

Ma cosa rappresenta questo quadro di cui stanno tanto parlando? Rappresenta Diana, la dea romana della caccia e della Luna e il pastore Endimione.

Diana si era innamorata di Endimione, che era molto bello. Lei era una Dea casta. Alcune versioni del mito, vogliono che per limitare il desiderio di castità la dea chiese al padre Giove, re dei dei, di far addormentare per sempre il pastore per poterlo contemplare ogni notte. Altre versioni del mito, sostengono che per la stessa ragione Diana si limita a contemplarlo mentre dorme.

Dal mito la scena madre del dipinto: la contemplazione di Diana. Fu un soggetto molto rappresentato, e da molti pittori, tra il Diciassettesimo e il Diciottesimo secolo, soprattutto perché ritenuto molto adeguato agli arredi delle stanze da letto.