Pier Antonio Panzeri, una delle figure centrali del Qatargate, ha deciso di trovare un accordo per collaborare con le autorità belghe che stanno continuando ad indagare sul giro di corruzione che ruota intorno al Parlamento europeo di Bruxelles.

Panzeri “pentito”

L’ex eurodeputato del gruppo S&D dei socialisti e democratici, esponente del Partito Democratico e poi di Articolo 1, ha firmato un documento ai sensi della cosiddetta “legge sui pentiti”. Come confermato dalla procura belga,

Si tratta, da parte dei pentiti, di un impegno a rendere dichiarazioni sostanziali, rivelatrici, sincere e complete circa la partecipazione di terzi e, ove applicabile, la propria partecipazione, in relazione ai reati contemplati dal predetto fascicolo.

Sempre nella nota diramata dalla procura, si comprendono meglio anche i ruoli all’interno della vicenda Qatargate: “Panzeri è imputato dal 10 dicembre 2022 per atti di partecipazione ad un’organizzazione criminale in qualità di capo” di tale organizzazione, ma anche di “riciclaggio e corruzione pubblica attiva e passiva“. Una vicenda che ha colpito anche la famiglia dell’ex eurodeputato insieme alla ex vicepresidente dell’Eurocamera Eva Kaili e al suo compagno Francesco Giorgi. E che ora potrebbe allargarsi a macchia d’olio.

Multa, confisca e carcere: il contenuto dell’accodo

La condanna ci sarà. “Effettiva ma limitata“, per dirla con le parole della legge belga: Antonio Panzeri sarà comunque oggetto, nonostante l’accordo, di diverse misure.

“In base al documento firmato oggi, la sanzione incorsa da Panzeri (…) comprenderà la reclusione, la multa e la confisca di tutti i benefici patrimoniali acquisiti, attualmente valutati in un milione di euro.

In cambio di una mano più leggera da parte della giustizia, l’ex eurodeputato fornirà tutte le informazioni a sua disposizione sul caso di presunta corruzione al Parlamento europeo e di riciclaggio del denaro di provenienza illecita.

Un accordo storico sul Qatargate per Panzeri

“È la seconda volta nella storia giudiziaria belga, dall’entrata in vigore della cosiddetta legge “pentiti” (con riferimento alla legge italiana che consente le indagini sulle mafie) che questa procedura si è conclusa con la firma di un memorandum”, si legge nella nota della Procura. Nell’accordo siglato, è prevista “una condanna a cinque anni, ma con sospensione condizionale della pena per la parte eccedente un anno”. A confermarlo ad Afp è l’avvocato di Panzeri, Laurent Kennes, che poi spiega: “Subirà un anno di detenzione, parte del quale sotto braccialetto elettronico“. Dovrebbe esserci anche una multa da circa 80mila euro per Panzeri che, secondo il suo difensore, ha visto la sua reputazione “macchiata per sempre“, criticando le pesanti fughe di notizie che sin dall’inizio di dicembre hanno coinvolto le indagini.