Il ministro della Salute Orazio Schillaci annuncia la stretta contro la sigaretta elettronica, e in particolare a contrasto del suo utilizzo nei luoghi chiusi. Attualmente, la legge italiana vieta l’uso delle sigarette elettroniche solo all’interno di scuole, centri per l’impiego, ospedali, centri di detenzione ed altri luoghi istituzionali, oltre che su alcuni mezzi di trasporto come l’aereo, il treno e la nave.

Nessun divieto allo “svapo” è previsto nei locali pubblici, nonostante gli esercenti o i gestori di sale e ristoranti, così come le aziende, abbiano la facoltà di indicare il loro dissenso.

Non è evidentemente d’accordo il ministro Schillaci, che durante un’audizione in commissione Affari sociali della Camera ha annunciato di voler inasprire le leggi sul fumo inserendo una postilla sulle sigarette elettroniche, che sarebbero così vietate nei luoghi al chiuso o all’aperto, al pari delle sigarette normali.

Fumo e sigaretta elettronica, Schillaci: “Divieto in presenza di minori e donne in gravidanza”

Schillaci propone dunque di aggiornare la legge Sirchia, in vigore da vent’anni, alle e-cig.

Intendo proporre l’aggiornamento e l’ampliamento della legge 3/2003 per estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza, eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori in locali chiusi, estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti come sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato, estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina.

Schillaci sulla sicurezza negli ospedali: “Posti di polizia per tutelare gli operatori del pronto soccorso”

Intervenendo sulla questione della sicurezza negli ospedali, il ministro della Salute ha evidenziato l’esigenza di rafforzare la sicurezza nelle strutture, resasi sempre più necessaria dopo le recenti aggressioni di medici e operatori sanitari.

Con il ministro Piantedosi saranno sicuramente rafforzati i posti di polizia presso gli ospedali italiani, con maggiore attenzione negli ospedali dove questi fenomeni delinquenziali si sono sviluppati con maggiore frequenza. Devo dire che chi ne paga spesso le conseguenze sono proprio gli operatori del pronto soccorso per i quali abbiamo una grande attenzione e verso cui cercheremo di trovare delle misure adeguate per rendere il lavoro in un pronto soccorso migliore di quello che è attualmente.