L’inflazione in Italia, stando agli ultimi dati Istat, continua a salire toccando dei record mai visti dal 1985. I vari settori di consumo (alimentazione, servizi, tabacchi, trasporti) stanno subendo un’impennata nei prezzi. La causa principale è stata individuata nell’andamento dei prezzi dei beni energetici.
Inflazione, ultimi dati Istat
L’aumento mensile dell’indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita da un lato dei prezzi degli energetici regolamentati (+7,8%), dei beni alimentari lavorati (+0,8%) e degli altri beni (+0,7%), dall’altro, a causa di fattori stagionali, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,4%) e dei servizi relativi ai trasporti (+1,1%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli energetici non regolamentati (-3,9%) e degli alimentari non lavorati (-0,6%).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,2% su base mensile e del 12,3% su base annua (da +12,6% di novembre), confermando la stima preliminare. La variazione media annua del 2022 è pari a +8,7% (+1,9% nel 2021).
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi aumenta dello 0,3% su base mensile e del 11,3% rispetto a dicembre 2021. La variazione media annua del 2022 è pari a +8,1% (era +1,9% nel 2021).
Aumentano i prezzi della spesa per famiglia
Sempre a dicembre 2022 i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto “carrello della spesa”, rallentano su base tendenziale a +12,6% (dal +12,7% di novembre). Stesso andamento per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%).
I prezzi degli energetici nell’anno passato sono cresciti in media del 50,9%, a fronte del +14,1% del 2021. Al netto di questi beni, la crescita dei prezzi al consumo è pari a +4,1% (da +0,8% del 2021).