La moglie di Zelensky, Olena Zelenska, tuona in merito al conflitto russo ucraino, dando risalto alle ultime dinamiche e al prosieguo della guerra, con il rischio che possa non esserci alcuna interruzione: “Questa guerra rischia di estendersi e di creare una crisi ancora più ampia, a meno che l’aggressore non perda”. Lo ha sottolineato la first lady ucraina, Olena Zelenska, rivolgendosi alla platea del World Economic Forum di Davos, che l’ha accolta con un lungo e caloroso applauso.
Proprio a Davos c’è stata una grande accoglienza collettiva per Olena Zelenska, che poi sul conflitto ha voluto coinvolgere la platea di Davos in maniera amplia e convinta sul tema: “Le truppe russe devono ritirarsi da tutto il territorio ucraino, solo così verrà ristabilito il
diritto internazionale”, ha aggiunto la moglie del presidente ucraino. In poche parole, sempre proseguendo sul tema, ha sottolineato “Mosca deve perdere”. Lo ha detto anche alla luce dei recenti aiuti stanziati dall’Unione europea all’Ucraina, con il profilo degli stanziamenti economici che torna alla ribalta.
Moglie Zelensky sugli aiuti europei tra gli applausi a Davos
La moglie di Zelensky, dopo gli applausi a Davos, si è espressa sul prosieguo della guerra e non ha toccato il tema legato agli aiuti da parte della Commissione europea, che nella giornata odierna ha erogato circa tre miliardi di euro a sostegno nel popolo ucraino. La strategia rientra nel cosiddetto “pacchetto di assistenza macrofinanziaria+ (Amf+)”, uno dei principali punti attraverso i quali l’Europa vuole passare per sostenere l’area di Kiev. La stessa Commissione europea ha spiegato tutto attraverso una nota:
“Con il sostegno finanziario stabile, regolare e prevedibile fino a 18 miliardi di euro per il 2023 nell’ambito di questo strumento, l’Ucraina potrà continuare a pagare salari e pensioni e mantenere in funzione i servizi pubblici essenziali, come ospedali, scuole e alloggi per le persone trasferite. Consentirà inoltre all’Ucraina di garantire la stabilità macroeconomica e ripristinare le infrastrutture critiche distrutte dalla Russia nella sua guerra di aggressione, come infrastrutture energetiche, sistemi idrici, reti di trasporto, strade e ponti”
Per quanto riguarda la modalità di riconsegna dei prestiti agevolati l’Ucraina avrà un vincolo di rimborso per massimo 35 anni, anche se questo arco di tempo scatterà ufficialmente dal 2033. Sempre alla luce del dialogo tra la moglie di Zelensky e i partecipanti a Davos, si è espressa la volontà di essere solidali con Kiev. Gli Stati membri dell’Ue e i paesi terzi potranno inoltre contribuire allo strumento con ulteriori fondi, da utilizzare come sovvenzioni, qualora lo desiderino. I fondi saranno quindi convogliati attraverso il bilancio dell’Ue, consentendo all’Ucraina di ricevere il sostegno in modo coordinato.