Antonio Panzeri è il primo dei big implicati nello scandalo Qatargate a essere interrogato per la seconda volta dal giudice Michael Claise del Tribunale di Bruxelles. L’ex eurodeputato tra le fila del Partito Democratico si trova in carcere dal 9 dicembre scorso ed è apparso questa mattina davanti alla Camera di consiglio per discutere la sua custodia cautelare. Per gli inquirenti è lui, insieme alla moglie Maria Dolores Colleoni e alla figlia Silvia Panzeri (entrambe autorizzate all’estradizione in Belgio), il vero fulcro dell’intero scandalo di corruzione che ha travolto i vertici del Parlamento Europeo.
Qatargate, Antonio Panzeri di nuovo in aula davanti ai giudici
Se e cosa abbia detto Antonio Panzeri sul Qatargate non è dato saperlo, anche perché il suo avvocato, il belga Laurent Kennes, si è detto piccato della fuga di notizie sul caso. Di conseguenza non sono state rilasciate dichiarazioni particolarmente incisive alla stampa. Va detto che la magistratura belga adotta un rigido codice di condotta interno, proprio per evitare che l’intero circuito mediatico possa influenzare l’esito dei processi. E l’indagine sui rapporti tra Ue, Qatar e Marocco merita la massima attenzione.
“In 25 anni non mi è quasi mai capitato di assistere a una simile quantità di notizie diffuse ai media, pertanto da questo momento ci riserviamo l’onere di non rilasciare alcuna dichiarazione. Più volte sono venuto a conoscenza di alcuni aspetti dell’indagine direttamente dai quotidiani, in questo modo però inquina la credibilità dell’inchiesta“. L’unica certezza confermata dal legale è che Panzeri si trovava fisicamente all’interno del Palazzo di Giustizia questa mattina.
Giovedì è stata convocata per il secondo round l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, mentre il suo compagno Francesco Giorgi dovrà comparire il prossimo 26 gennaio. Ieri intanto la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ha annunciato in apertura della sessione plenaria la richiesta della magistratura belga di revocare l’immunità parlamentare per gli eurodeputati Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, anche loro finiti al centro dello scandalo: il voto è atteso per il 16 febbraio prossimo.