Scuola media: transizione scolastica della durata di tre anni, problematica per questo secondo alcuni. Breve momento di passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza. Per questo persiste il dubbio sulla possibilità di riformarla o abolirla. Ne abbiamo parlato con Cristina Costarelli, dirigente del liceo Newton di Roma e presidente dell’ANP Lazio.
Scuola media (C. Costarelli): “Impostazione molto simile alla superiore”
Scuola media: com’è impostata? Come dovrebbe cambiare? “Meriterebbe un’attenzione particolare. Così com’è impostata è molto simile alla scuola superiore. Si tratta di tre anni di studio impostati come la scuola superiore, e questo è un punto critico – ha fatto notare la dirigente Costarelli – ad 11 anni i bambini escono dalla primaria e vengono catapultati nel sistema delle superiori, ma è un’età in cui si è ancora bambini. La mia è una riflessione che deriva dall’impostazione della scuola media la cui impostazione è molto rigida. L’idea è di pensare ad un prolungamento del primo ciclo di studio – come accade in Europa – così da proseguire su un approccio interdisciplinare, più omogeneo, per poi passare ad una scuola superiore, in una fase più grande.”
I docenti e l’utilità dei tre anni
Col mutare del periodo di studio cambierebbe anche “la preparazione dei docenti. Servirebbe un avvicinamento al sapere globale, un graduale passaggio ad un sapere più suddiviso da un punto di vista disciplinare, così da permettere loro di passare alla scuola superiore. Se fosse, sarebbe un cambiamento dai termini lunghi come le vere riforme della scuola – ha sottolineato Cristina Costarelli – i bambini vengono seguiti al meglio possibile, il punto è che vivono un momento breve: tre anni per entrare nella scuola media, tre anni per uscire è un passaggio veloce, si trovano catapultati in un sistema di valutazione diverso. Si trovano a prendere voti come 4, 5, 6, 7, e un ragazzino può trovarsi a prendere 4 ad un compito. Qual è l’utilità della richiesta di cambiare velocemente se non si da neanche tempo di farlo? La scuola a primo ciclo diventerebbe scuola a ciclo unico.”