Guerra in Ucraina, le notizie di martedì 17 gennaio.

Dal fronte non arrivano sostanziali novità, se non qualche sporadico bombardamento in Donbass che ha ferito un paio di civili. E proprio sul numero di vittime civili ha aggiornato il tragico bollettino l’Unhcr, il dipartimento dei diritti umani dell’Onu: sono 7.031 le vittime “collaterali” del conflitto, tuttavia il bilancio reale “è considerevolmente maggiore”. Tra le cause dei decessi è confermata la prevalenza di “armi esplosive ad ampio raggio, artiglieria pesante, missili a lancio multiplo”.

L’altro dato simbolo della tragedia umana vissuta dall’Ucraina in questi 11 mesi riguarda le vittime più indifese, ossia i bambini: 456 i decessi registrati dalla Procura nazionale per i minorenni, circa un migliaio i feriti.

Guerra in Ucraina, Zelensky ora si affida a Uk e Usa

Nel frattempo l’Ucraina continua a discutere con i propri alleati la strategia da adottare per fronteggiare la guerra nel 2023. Il riferimento è sempre alla dotazione militare, dai sistemi di difesa aerea, ai carri armati fino ai sistemi missilistici, con Zelensky convinto che il Paese abbia bisogno di una reazione contro l’escalation attuata da Mosca nelle prime settimane del nuovo anno.

Nel suo videomessaggio serale il presidente ucraino ha ringraziato ancora una volta Rishi Sunak, il primo ministro britannico, per l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti. Zelensky ha definito il gesto “un potente contributo alla vittoria occidentale sulla tirannia russa“. Ben Wallace, ministro della Difesa, si era espresso in maniera molto chiara alla nazione affermando che la vittoria ucraina rimane l’obiettivo principale in quanto “renderà tutti noi più sicuri, pur ammettendo che il sostegno bellico a Kiev sia oneroso da un punto di vista economico e quantitativo per l’esercito inglese. Secondo le stime, il Regno Unito ha investito finora circa 3 miliardi di euro nel supporto militare all’Ucraina.

A un livello ancora più alto si collocano gli Stati Uniti, che oggi inviano in Europa una delegazione guidata dalla vice segretaria di Stato Usa Wendy Sherman per fare il punto sulla guerra e concordare i piani per il futuro. Contemporaneamente inizia un breve periodo di addestramento militare per circa 500 soldati ucraini, con una fase iniziale in Germania e un successivo trasferimento in Oklahoma, negli Usa: nel programma saranno illustrate le tattiche militari più avanzate e le strategie per mettere in atto un efficace sistema di difesa aerea.

A Dnipro operazioni di soccorso al termine

Tornando sul campo, è stata una notte decisamente tranquilla in Ucraina, con l’unica segnalazione di allerta aerea registrata a Nikopol. Colpita invece da bombardamenti la regione russa di Belgorod, che si trova al confine nordorientale rispetto all’oblast di Kharkiv.

Dopo diversi mesi sotto traccia torna in auge anche il ruolo dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Il direttore generale Rafael Grossi ha visitato la centrale di Pivdennoukrainsk, in piena Ucraina meridionale, dove ha intenzione di intraprendere una missione permanente in parallelo con quella già installata lo scorso ottobre a Zaporizhzhia. “Il nostro obiettivo rimane garantire la massima sicurezza nucleare in tutti i siti nucleari del Paese“, così Grossi ai reporter presenti sul posto.

Novità giungono anche da Dnipro a 72 ore dal tragico bombardamento missilistico che ha colpito un grattacielo. Valentyn Reznichenko, capo dell’amministrazione militare regionale, ha aggiornato lo stato di avanzamento dei lavori, ormai prossimi alla conclusione. Le operazioni di soccorso hanno setacciato circa il 90% delle macerie, con il conto delle vittime fermo a quota 40: 79 i feriti (di cui 16 bambini e 10 in gravi condizioni), 40 i sopravvissuti, 25 gli inquilini che risultano ancora dispersi.