Come fare l’identikit di un latitante. Molto importante ai fini del riconoscimento, un identikit fatto in una certa maniera. Senza tralasciare nulla al caso, ogni piccolo dettaglio potrebbe risultare determinante per ricondurre al volto dell’individuo ricercato.

Se il soggetto da rintracciare manca da diverso tempo nei ricordi degli inquirenti o di chi l’ha visto per l’ultima volta è assai probabile che la ricostruzione grafica del volto può risultare approssimativa. Come del resto per le foto vecchie. Allora si deve intervenire ad un aggiornamento di invecchiamento.

Al contrario, se l’individuo in questione corrisponde a una descrizione contemporanea o solo di pochi anni ecco che l’identikit potrà avere tratti più precisi e la ricostruzione è la più fedele alla realtà.

Come fare l’identikit di un latitante: il caso Messina Denaro

Poniamo il caso di Matteo Messina Denaro. Il boss che mancava da quasi trent’anni è invecchiato e si è dovuto lavorare molto su questo aspetto. Infatti, l’ultimo identikit a disposizione delle autorità risaliva al marzo del 2014, senza dubbio il migliore rispetto ai precedenti del 2011 e del 2007 in quanto somigliava di più alla foto di Messina Denaro diffusa dai carabinieri dopo l’arresto del capo di Cosa Nostra.

Ma Perché? La questione è presto spiegata dalle testimonianze che nel frattempo hanno reso possibile l’aggiornamento delle precedenti versioni e da un particolare software capace di simulare l’invecchiamento di un soggetto ritratto in una foto recente. Alla fine, è saltato fuori una riproposizione grafica più fedele al volto reale del ricercato.

Identikit latitante come si fa: identikit del 2011 e del 2014

L’identikit più recente, quello del 2014 era stato realizzato dalla GICO, uno dei gruppi della criminalità organizzata che appartiene al corpo della guardia di finanza. La GICO si occupa di attività di indagine e di polizia giudiziaria

Ma su che base è stato realizzato questo identikit? La GICO è partita da una precedente ricostruzione realizzata dalla polizia che aveva raccolto delle informazioni da una persona entrata in stretto contatto con Messina Denaro.

Nel nuovo identikit a disposizione non c’erano gli occhiali. Pare che il boss fosse riuscito a farsi curare in quel di Barcellona per una malattia agli occhi. Quel che si notava invece è che il corleonese ere stempiato, aveva un grande naso, una forma del viso più ovale e con il mento più inquadrato rispetto al precedente del 2011.

Tanto la nuova quanto la vecchia sono una risultanza di alcune fotografie scattate nei primi anni 90 per alcuni documenti, di qualche immagine vecchia e delle informazioni dei testimoni e di qualche parente.

Identikit latitante come si fa: la tecnica adoperata per Messina Denaro

Diverse possono essere le attività svolte sulla ricostruzione dell’identikit, tra le quali la “ricomposizione del volto” e la “age progression”. Se la prima è un tentativo di disegnare un ritratto di una persona ricercata in base solo a descrizioni fornite da testimoni, quindi senza nessuna immagina, la seconda consiste nel provare ad applicare degli effetti del tempo a immagini vecchie che non mostrano come appare al “momento la persona”, cioé che non danno l’idea di come possa essere diventata nell’attualità la persona che nel frattempo è sicuramente cambiata.

Nella fattispecie, l’attività svolta sulla ricostruzione di Matteo Messina Denaro è stata quella di age progression, con l’ausilio delle conoscenze scientifiche e del software che simula l’invecchiamento.

Matteo Messina Denaro era invecchiato, quindi alcune fattezze del viso del capo della mafia erano diventate più pronunciate a cause delle cartilagini come il naso e le orecchie e i tessuti molli. L’age progression ha lavorato anche in questo senso, non soltanto facendo diventare grigi i capelli e riducendoli, aggiungendo inoltre anche qualche ruga, ma anche intervenendo sulle caratteristiche del viso.

Per rendere più preciso l’identikit di un ricercato ai fattori sopraccitati si aggiungono gli effetti ambientali e legati allo stato di salute del singolo individuo. Ed ecco, unque che le informazioni su eventuali malattie, l’assunzione di articolari farmaci e i luoghi in cui vive la persona.

Identikit latitante come si fa: il ruolo dello psicologo

Le segnalazioni dovute alle testimonianza di chi ha visto dal vivo la persona ricercata, sono molto importanti e non bisogna mai sottovalutarle. Nel caso di Messina Denaro sono state proprio queste a consentire l’aggiornamento nel 2014 del nuovo identikit.

Ora chiamiamo in causa anche lo psicologo, mi direte: “ma cosa c’entra lo psicologo?” Ha un ruolo di primaria importanza, infatti egli aiuta la persona a ricordare quanti più dettagli possibili del volto che ha visto.

Descrivere un volto non è facile soprattutto se si devono indicare dei dettagli e non è nemmeno semplice tradurre in disegno quello che viene raccontato. I ricordi possono essere condizionati o meglio deformati perché magari tra l’evento e la descrizione al disegnatore è passato tanto tempo.