Differenza paramorfismi e dismorfismi. A sentirli nominare sembrano due condizioni che riconducono alla stesso tipo di problema. In realtà non è così, infatti non tutte le curvature anomale del rachide sono patologiche.

Ci sono quelle lievi per le quali è sufficiente intervenire anche in modo autonomo per risolvere il problema legato alla colonna vertebrale e quelle di grado più grave per le quali non sempre basta adottare dei busti ma è necessario un intervento a livello chirurgico.

Differenza paramorfismi e dismorfismi: qual’è?

Ma qual’è la differenza tra paramorfismi e dismorfismi della colonna vertebrale?

Se i paramorfismi sono riconducibili ad atteggiamenti di natura posturale scorretti, un dismorfismo provoca una modifica strutturale alla colonna. I primi sono molto più semplici da curare, i secondi invece richiedono un intervento chirurgico.

Gli atteggiamenti posturali scorretti sono una conseguenza di posizioni assunte nel corso del tempo sbagliate e numerose sono le condizioni che ne influiscono l’insorgere e si possono prevenire evitando di adottare le seguenti abitudini:

  • posture scorrette della colonna vertebrale (come sui banchi di scuola, uso di smartphone, di tablet etc…);
  • l’utilizzo di uno zaino pesante;
  • la postura scorretta assunta in ufficio utilizzando il computer;
  • le abitudini posturali sbagliate del paziente.

Dal momento in cui dovesse svilupparsi, questo tipo di condizione la si può tranquillamente correggere attraverso la ginnastica posturale o nel caso ce ne fosse bisogno attraverso la fisioterapia.

I paramorfismi della colonna vertebrale si concretizzano in diversi atteggiamenti quali, l’atteggiamento scoliotico, (leggera curvatura laterale della schiena), l’ipercifosi (nelle forme lievi, dove si presenta una leggera gibbosità), la postura iperlordotica (detta anche postura militare in cui si evidenzia un incremento della lordosi lombare), la postura ipolordotica, (schiena piatta), la postura flat-back (dorso piatto), la postura swayback, in cui il bacino è posizionato anteriormente rispetto al torace e la testa è protesa in avanti.

Queste sono condizioni che rimandano all’ipertrofia e all’ipotonia di alcune fasce muscolari oppure a un eccessivo allungamento e indebolimento di diversi gruppi di muscoli che tendenzialmente gli modificano la postura.

Attenzione massima a non sottovalutare nessuna forma di paramorfismo, potrebbe degenerare ed evolversi conseguentemente in dismorfismo

Dismorfismo della colonna vertebrale

IL DISMORFISMO CAUSA MODIFICAZIONE MORFOLOGICA

L’insorgere di questa condizione porta ad avere modifica a livello morfologico del rachide. Il trattamento è molto più complesso rispetto al paramorfismo, dal momento in cui la modificazione morfologica è irreversibile e si manifesta attraverso, la rotazione di una o più vertebre sull’asse (è il caso di rotoscoliosi) e un’anomalia della forma naturale (questa è di natura congenita);

Le forme di dismorfismi della colonna vertebrale sono: la scoliosi (rotazione delle vertebre), l’ipercifosi, (nella sua forma cronica), il morbo di Scheuermann, (le vertebre assumono una forma a cuneo) e l’iperlordosi, (spesso associata ad atteggiamento scoliotico o ipercifosi lieve).

Le cure, gli esercizi e i busti correttivi

PRIMA DELLE CURE CAPIRE COME INTERVENIRE

Come già accennato tra le righe sopra, ogni tipo di anomalia causata dalle due forme patologiche devono essere valutate caso per caso ognuno nella sua specificità, questo sia per capire come intervenire a livello di trattamento sia per arrivare a comprendere il carattere evolutivo della malattia.

Per i dismorfismi, che rappresenterebbero i casi più severi, rispetto ai paramorfismi, si prevedono prima il rinforzo della muscolatura e successivamente l’utilizzo di tutori: si cerca sempre di non intervenire chirurgicamente, solo quando in alcuni casi si rende necessario, cioè in una progressione veloce della forma patologica. Comunque sia rappresenta sempre l’ultima alternativa.

ESERCIZI POSTURALI

I casi che richiamano al bisogno di una ginnastica correttiva sono: l’allungamento delle retrazioni muscolari; il potenziamento dei muscoli ipotonici; la ricerca della postura corretta in situazioni statiche e dinamiche; l’autocorrezione dei difetti posturali.

Ma qual’é l’obiettivo della ginnastica? E’ senz’altro quello di andare a rafforzare tutti quei muscoli deboli cioè quelli a supporto della colonna e quelli a livello addominale e nel contempo di andare ad eliminare il dolore occasionale e permettere al soggetto colpito di mantenere autonomamente la postura.

Quella che sembra una strada facilmente percorribile è sicuramente anche impegnativa, pertanto nello svolgimento di queste pratiche d’esercizio l’ingrediente più richiesto è senza ombra di dubbio la costanza, al fine di ottenere splendidi e concreti risultati.

BUSTI CORRETTIVI

Il busto viene assegnato al paziente dopo aver identificato il dismorfismo e la causa del dolore. Questo perché ce ne vuole uno appropriato allo specifico caso.

Come tute le cose nuove, i primi tempi risulterà anche insopportabile portare un busto, ma si tratta solo di una questione meramente abitudinaria, tant’è che poi col passare del tempo il paziente riuscirà a svolgere autonomamente e in tutta tranquillità le attività giornaliere.

Per quanto riguarda poi gli esercizi posturali adotterà per svolgerli un corsetto.

Chirurgia spinale

LE CONDIZIONI PER CUI SI DECIDE DI INTERVENIRE CHIRURGICAMENTE

Se il paziente presentasse le condizioni sotto elencate, allora si interverrebbe chirurgicamente solo se la scogliosi supererebbe i 40° di Cobb e l’ipercifosi i 71° di Cobb.

  • la condizione presenta caratteristiche di evolutività, con una progressione veloce;
  • il dolore è costante e non tende a diminuire.

A livello chirurgico, si adotta la tecnica della fusione vertebrale. In che cosa consiste? Nell’applicazione di barre e viti tra le quali vengono inseriti dei frammenti di osso, per favorire la fusione tra le vertebre; la chirurgia moderna utilizza tecniche percutanee .