Le genitrici possono richiedere il bonus mamma disponibile presso il Comune di residenza. Si tratta della possibilità di accedere a uno dei tanti sussidi distribuiti dall’Ente nazionale di previdenza sociale.

L’erogazione del beneficio economico è subordinata dalla presenza di requisiti e condizioni.

Osserviamo ora, nel dettaglio, come funziona il bonus mamma 2023.

Bonus mamma 2023

Il bonus mamma o più conosciuto come assegno di maternità disponibile presso il Comune di residenza, rientra a pieno titolo nel quadro dei sussidi economici distribuiti dall’Ente nazionale di previdenza sociale in favore delle mamme o genitrici.

In buona sostanza, la misura non è altro che una prestazione economica assistenziale riconosciuta alle madri in presenza di un evento di nascita, affido o adozione.

Spesso viene definito assegno base o maternità dei Comuni, questo perché, alla base il contributo economico viene riconosciuto alle genitrici che non possiedono altra forma di sostegno assistenziale a titolo di maternità.

Bonus comunale 2023: cos’è e a chi spetta di diritto

Il decreto Legislativo n. 51 del 26 marzo 2001 ha introdotto l’assegno base, di maternità o bonus Comune, predisponendo un pagamento rilasciato dall’Ente nazionale di previdenza sociale.

In teoria, l’erogazione economica spetta alla mamma dietro apposita domanda presentata presso il Comune di appartenenza. Tuttavia, esistono delle condizioni che portano il padre a richiedere il beneficio economico, come ad esempio, in caso di morte della genitrice e così via.

Bonus mamma 2023 requisiti

Le mamme che intendono richiedere il contributo economico al proprio Comune, devono rientrare in diversi requisiti, tra cui:

  • ammesse le mamme cittadine italiane o comunitarie. Le cittadine extra-comunitaria con permesso di soggiorno valido;
  • non risultare avere diritto di altro beneficio economico di maternità, così come disposto dalla Legge n. 488 del 23 dicembre 1999;
  • un reddito certificato ISEE annuo uguale o inferiore a 17.747,58 euro annui, secondo le disposizioni ufficializzate dall’Ente nazionale attraverso la circolare n. 27 del 18/2/2022.

A quanto ammonta l’assegno mamma del Comune?

Il valore del bonus mamma riconosciuto su base comunale corrisponde all’importo di 354,73 euro, erogabile per cinque mensilità, per un totale complessivo di 1.773,65 euro.

Tale valore equivale alle erogazioni del contributo previsto per il 2022. È possibile che per il 2023 il contributo risulti più alto per l’effetto dell’aumento dei prezzi al consumo generati dall’ISTAT.

In ogni caso, il contributo economico spettante viene erogato in un’unica quota, riconosciuto per la nascita, adozione o affido registrata tra il 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2023.

Come e quando presentare la domanda per il bonus mamma 2023?

La mamma che rientra nei requisiti sopra indicati, deve presentare la domanda al Comune di appartenenza, che ne accerta la presenza dei requisiti. Poi, successivamente il pagamento del contributo spettante sarà erogato dall’Ente nazionale della previdenza sociale.

L’INPS, ricorda che il beneficio è cumulabile con l’assegno unico universale.

Il beneficio economico non concorre alla formazione del reddito ai fini fiscali.

Attenzione! La domanda dovrà essere presentata entro un periodo massimo di sei mesi dalla nascita, adozione o affido, in quest’ultimi casi il figlio non può risultare più grande di sei anni.

Alla domanda vanno allegati diversi documenti, tra cui:

  • Dichiarazione d’immediata disponibilità al lavoro (DID);
  • Certificato ISEE in corso di validità;
  • Documento di riconoscimento valido o permesso di soggiorno CE;
  • Certificato di nascita;
  • Certificato bancario o postale in cui è presente il codice IBAN.

In conclusione, le mamme che rientrano nei requisiti sopra citati possono ricevere un contributo economico di  1.773,65 euro erogato dall’INPS dopo un periodo tra 60 e 120 giorni dalla data di presentazione della richiesta, come regalo di nascita, adozione o affido.