Tirocini o attività di ricerca in un altro Stato membro: se hai svolto un tirocinio professionale oppure un’attività di ricerca durante un corso di studio universitario in uno Stato membro UE o in un Paese terzo potrai farlo riconoscere in Italia solamente se la tua attività possiede i requisiti necessari che ti andrò ad elencare durante il corso del paragrafo successivo.

Tirocini o attività di ricerca in un altro Stato membro: ecco quali sono le caratteristiche necessarie per poterli riconoscere in Italia

Affinché un tirocinio professionale che è stato svolto durante un corso di studio universitario presso uno Stato membro UE oppure in un Paese terzo possa essere riconosciuto anche in Italia, quest’ultimo dovrà possedere necessariamente alcune caratteristiche.

In particolare, è necessario che il tirocinio sia svolto durante un corso di studio che prevede un accordo tra:

  • Atenei italiani;
  • istituzioni;
  • Università;
  • enti accreditati o riconosciuti sul territorio estero;
  • eventuali Ordini professionali esteri.

Il tirocinio dovrà essere svolto esclusivamente in presenza e dovrà avere una durata minima di 3 mesi e massima di 6. Se possiede i requisiti necessari il tirocinante dovrà rivolgersi ad una Università italiana.

Nello specifico, ecco quali sono le caratteristiche che deve avere un tirocinio svolto all’estero per essere riconosciuto da una Università italiana:

  • Progetto del tirocinio: il tirocinio prevede un progetto formativo che dovrà essere stato sottoscritto dal supervisore/tutor professionista e dall’Università o Dipartimento interessati. All’interno di questo progetto formativo dovranno essere indicati i seguenti elementi:
    • obiettivi;
    • contenuti;
    • attività prevalenti;
    • modalità di valutazione finale.  
  • Compiti del Supervisore: il supervisore/tutor è il responsabile didattico-organizzativo delle attività formativo-professionali e dovrà possedere i requisiti richiesti dalle normative previste dal Paese di svolgimento del tirocinio. Il supervisore/tutor avrà il compito di attestare l’esito finale del tirocinio, il quale potrà essere validato dal Consiglio del Collegio competente per territorio.
  • Scambio Universitario Internazionale: il tirocinante potrà svolgere, autorizzato dall’Università, periodi di tirocinio all’estero ad integrazione del tirocinio seguito in Italia, purché questi siano svolti con Istituzioni straniere riconosciute o accreditate nel Paese estero.

Ecco, invece, quali sono le caratteristiche che deve avere l’attività di ricerca che viene svolta durante un percorso di studio universitario in un altro Stato membro UE oppure in un Paese terzo, al fine di ottenere il riconoscimento anche in Italia.

In particolare, è necessario che l’attività di ricerca sia svolta durante un percorso di studio di terzo livello (PhD o Dottorato di Ricerca) che prevede un accordo tra:

  • Atenei italiani;
  • istituzioni;
  • Università;
  • enti accreditati o riconosciuti sul territorio estero.

L’attività di ricerca dovrà essere svolta esclusivamente in presenza e dovrà avere una durata minima di 3 mesi e massima di 1 anno. Se possiede i requisiti necessari il dottorando dovrà rivolgersi ad una Università italiana che abbia un Dottorato accreditato.

Nello specifico, ecco quali sono le caratteristiche che deve avere un’attività di ricerca svolta all’estero per essere riconosciuta da una Università italiana:

  • Progetto della ricerca: il progetto di ricerca dovrà essere stato assegnato al dottorando vincitore di apposita selezione dal Collegio dei docenti del Dottorato e dall’Università o Dipartimento interessati.
  • Compiti del Supervisore: il supervisore/tutor è il responsabile didattico-organizzativo delle attività formativo-professionali e dovrà possedere i requisiti richiesti dalle normative previste dal Paese di svolgimento della ricerca. Il supervisore/tutor avrà il compito di attestare l’esito finale della ricerca, la quale potrà essere validata dal Collegio dei docenti del Dottorato.
  • Dottorato Internazionale: il dottorando potrà:
    • svolgere, autorizzato dall’Università, periodi di ricerca all’estero per completare e perfezionare la ricerca seguita in Italia, purché questi siano svolti con Istituzioni straniere riconosciute o accreditate nel Paese estero;
    • preparare una tesi in co-tutela tra due o più paesi al fine di concludere con una tesi che può dare un titolo doppio o multiplo, valido nei paesi sedi degli Atenei convenzionati.

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