Carlo Calenda, leader del Terzo Polo, ha fin dall’inizio sostenuto Alessio D’Amato per la corsa alla presidenza della Regione Lazio. L’Assessore alla Sanità uscente è stato il preferito di Calenda ab inizio, anche quando i nomi per la successione a Zingaretti erano diversi. Un posizionamento che il numero uno di Azione ha voluto sottolineare anche in contrasto al Pd:

Mi hanno chiesto come mai appoggiamo Alessio D’Amato un famoso comunista – ha detto come riporta l’AGI – Rispondo: perché è bravo. A pochi mesi da uno tsunami epidemico, ci siamo dimenticati cosa hanno fatto i medici per i quali uscivamo in balcone con le bandiere”, sottolinea Calenda, “le bandiere non servono a niente se non ci si mettono i soldi. Non lo ha capito Meloni. E in Lombardia viene ricandidato Fontana, che ha portato la Lombardia a essere tra le ultime in Italia per le vaccinazioni. D’Amato ha fatto una delle migliori campagne vaccinali di tutta Italia. Ha iniziato a rimettere a posto una sanità che era fallita a causa delle destre. A me questo non solo basta, stra-basta per stare in coalizione con lui e supportarlo. Anzi, abbiamo iniziato a farlo prima del suo partito.

Poi, con una battuta, ha voluto mandare un avvertimento: basta avvicinamenti al Movimento 5 Stelle. Come è ormai noto, infatti, Calenda ha imposto un dikatat a D’Amato: o lui o Conte. Le parole:

Certe volte traballiamo un po’ quando Alessio D’Amato è buono con i 5stelle, una sensazione che noi attribuiamo a una forma di allergia. Questa città ha bisogno di tutto ciò che loro non rappresentano, la concretezza contro l’anti-scienza”, ha detto Calenda in riferimento ai pentastellati, “sono quelli che esprimono l’idea folle secondo la quale che non si fanno le cose perché c’è la corruzione. E allora non fai nulla perché così non c’è più la corruzione. Sì, ma così non c’è nemmeno la città.

Poi, in attacco al centrodestra, ha detto:

Di queste regionali non interessa niente a nessuno. Ci sono tanti problemi. Credo sia necessario semplificare il messaggio. Dobbiamo dire ai cittadini che si vota per mantenere una buona sanità nel Lazio. Non conosco Rocca ma ogni volta la destra, che non ha una classe dirigente, va a cercare la figurina per mascherare la sua mancanza. Ma poi è la destra, non la figurina, a governare.

Calenda e D’Amato: vinceremo

Le parole di Calenda arrivano nel giorno in cui è stata presentata, a Roma, la lista del Terzo Polo che sosterrà la candidatura di Alessio D’Amato. Il candidato presidente – riporta l’AGI – ha detto:

Siamo stati i primi a presentare un programma, un programma costruito insieme a voi e alle altre forze in cui sono inseriti temi importanti. Siamo seri e concreti e questo ci contraddistingue. Andiamo a testa alta, con i nostri candidati e le nostre proposte che guardano allo sviluppo e al contrasto al caro vita. La sfida nel Lazio è una sfida riformista sul governo della seconda regione italiana – ha continuato D’Amato -. Andiamo a vincere queste elezioni, lasciamo da parte sondaggi e non sondaggi. Bisogna scuotere le elettrici e gli elettori, dire che il voto alle regionali è importante, anzitutto perché la regione si occupa di sanità. Serve la consapevolezza che non si può lasciare la sanità nelle mani di chi l’ha distrutta. Sarebbe un grande errore tornare con la testa rivolta al passato. Ecco perché dico che queste elezioni noi le vinciamo.