TikTok vietato all’interno delle università americane. Da diverso tempo, infatti, si sta discutendo sull’argomento relativo alla privacy, con il social cinese che è finito sotto la lente di ingrandimento delle autorità americane già da tempo. Il motivo di questa azione è il rischio che i dati privati degli utenti, in particolare dei cittadini statunitensi, possano essere condivisi con enti governativi cinesi. Una questione che si presenta ogniqualvolta si parla di social network, ma che in questo caso specifico desta maggiori sospetti per la sua provenienza.
TikTok vietato nelle università americane
Ovviamente, però, le indagini non stanno andando avanti solamente negli Stati Uniti, ma anche in altri stati, tra cui anche l’Italia, per far luce sui pericoli e le capacità di infiltrazione da parte della stessa applicazione. Stando ad alcune ipotesi, c’è chi pensa che la Cina stessa possa sfruttare la piattaforma per campagne d’influenza e propaganda durante le elezioni, come già avvenuto per Cambridge Analytica nel 2018 nei confronti degli account Facebook.
Per questo motivo lo scorso 29 dicembre le autorità americane hanno deciso di bandire TikTok dai dispositivi governativi, dopo aver scoperto che due dipendenti della piattaforma fossero stati in grado di accedere ai dati dei cittadini statunitensi. Questa misura, però, sembrerebbe possa essere estesa anche oltre gli organi governativi, con le università ad essere le prime indiziate.
Lo stesso New York Times ha riportato che 14 stati abbiano già posto dei divieti formali per l’utilizzo dell’applicazione sui dispositivi elettronici governativi. Proprio per questo motivo alcuni atenei hanno preso in seria considerazione l’idea, valutandone l’adozione fin da subito e tra questi figurano l’Auburn University in Alabama, la Idaho State University, e la Boise State University in Colorado. Ovviamente le motivazioni alla base sono sempre le stesse, ossia la sicurezza personale e da possibili attacchi online. Chi, invece, è contrario a questa scelta sono gli stessi studenti, certi che il divieto messo in atto non sia un biglietto di visita positivo per gli atenei.
Senza il social per sponsorizzare le proprie strutture, le università rischiano di perdere una buona fetta di potenziali iscritti, dal momento che TikTok è utilizzata da due terzi degli adolescenti americani.