Chi è Pasquale Angelosanto, il generale dei Ros che ha arrestato il boss della mafia Matteo Messina Denaro, latitante da 30 anni. Classe 1958, nasce a Sant’Elia Fiumerapido, un paese situato alle porte di Cassino, in provincia di Frosinone, e che porta ancora oggi i segni dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. E’ qui, richiamato dai profumi di casa, che torna ogni volta che il lavoro glielo consente, per ‘rigenerarsi e staccare la spina’ dicono gli amici d’infanzia.m In questo comune di 15mila abitanti riposano i genitori, deceduti a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro nel 2011. Ha un fratello, Roberto (sindaco di Sant’Elia) e due sorelle, Marisa ed Orietta. Una carriera costellata di successi la sua, ma anche di sacrifici infiniti che spesso lo hanno tenuto lontano dalla famiglia.

Chi è Pasquale Angelosanto, il generale dei Ros che ha arrestato il boss Messina Denaro

La sua carriera è ricca di importanti incarichi, tutti in ambito operativo e soprattutto investigativo. ‘Sposata’ l’Arma nel ’79, dopo aver frequentato l’Accademia militare di Modena e la Scuola ufficiali Carabinieri, comincia una carriera ‘in prima linea’, con numerosi incarichi operativi, oltre che nel Ros, nei reparti territoriali più impegnati nella lotta al crimine organizzato. Dopo essersi occupato di più di un ‘catturando’ di grosso calibro, diventa comandante della Sezione anticrimine del Ros della capitale, occupandosi, fino al 2002, di eversione e terrorismo interno: segue, tra le altre, le indagini sugli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi, uccisi dalle Brigate Rosse, e sulle infiltrazioni nel litorale romano della cosca di ‘ndrangheta Ruga-Gallace-Novella, attiva tra Anzio e Nettuno, nell’hinterland romano. Uomo di azione, ma anche di analisi, dal 2002 al 2007 lavora all’Aisi (allora Sisde, l’intelligence interna), occupandosi soprattutto di terrorismo, anche internazionale, prima di tornare al Ros, dal 2007 al 2009, dove con il grado di colonnello comanda il Reparto indagini tecniche. Per quattro anni è comandante provinciale di Reggio Calabria: un’esperienza intensa, ricca di risultati – 330 le persone arrestate – condensata in un libro (“Il Canone e le proiezioni internazionali della ‘ndrangheta”) che racconta l’evoluzione di quella che ad oggi viene ritenuta la mafia più pericolosa, segreta e impenetrabile, per anni nemmeno scalfita dai collaboratori di giustizia. Vicecomandante del Ros (dal 2012 al 2014), comandante del Racis di Roma (il settore delle investigazioni scientifiche) fino al 2015, due anni al vertice del III Reparto del Comando generale, poi dal 2017 il ritorno al Ros come comandante.

“Non amo i proclami. Dico solo che prosegue senza sosta il lavoro investigativo di tutte le forze di polizia per indebolire la struttura che copre la sua latitanza”,

aveva detto in una recente intervista a chi gli chiedeva per l’ennesima volta dell’ultima grande “primula rossa” di cosa nostra. Stamattina, improvviso, l’annuncio dell’arresto. Il bersaglio è centrato

Il comandante dei Carabinieri del Ros Pasquale Angelosanto

Pasquale Angelosanto e Sent’Elia Fiumerapido in festa

La provincia di Frosinone ed il Comune di Sant’Elia Fiumerapido sono in festa per l’arresto di Matteo Messina Denaro. Sant’Elia Fiumerapido è fortemente legato al generale che ha più volte svolto lezioni di legalità rivolte ai tanti giovani della zona e finalizzate ad arginare la delinquenza.