Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, ha rassegnato le proprie dimissioni dal cda di Tim. Lo riporta il Sole24Ore, nonostante l’atto volontario non sia ancora stato ufficializzato ma la decisione presa oggi, lunedì 16 gennaio, sarebbe “irrevocabile”.
Consigliere d’amministrazione di Telecom Italia dal 2015, de Puyfontaine si sarebbe dunque dimesso ad appena due giorni dal cda in programma il 18 gennaio, in un momento delicato per il colosso francese delle telecomunicazioni: si attende ora di capire quale sarà l’orientamento del governo italiano sulla rete. Secondo gli analisti di Bloomberg Intelligence Unit, infatti, le dimissioni del manager arrivano dopo lunghi colloqui con il governo e potrebbero indicare la disponibilità di Vivendi ad accettare il piano statale per la ristrutturazione del gruppo.
Dimissioni de Puyfontaine, il titolo di Tim accelera in Borsa e a Piazza Affari
Vivendi è il primo azionista di Tim, con una quota di maggioranza del 23,8%: negli ultimi mesi non ha nascosto il suo malcontento per la governance di Tim, e in particolare per il presidente Salvatore Rossi, giudicato non imparziale. I francesi vorrebbero sostituirlo con Massimo Sarmi, a cui hanno fatto spazio in consiglio attraverso le dimissioni del loro rappresentante Frank Cadoret.
Un investimento, quello di Vivendi per Tim, che sta generando ingenti perdite al bilancio, di svalutazione in svalutazione. Per questo la media company transalpina sta dando battaglia per cercare di valorizzare il suo investimento in Tim. La partita sulla rete fino ad ora ha visto valutazioni molto distanti tra i francesi e Cassa depositi e prestiti. Con le dimissioni di de Puyfontaine dal Cda di Tim potrebbe dunque aprirsi un nuovo capitolo.
Nel frattempo il titolo di Tim accelera in Borsa e a Piazza Affari: a metà mattinata, subito dopo la notizia delle dimissioni del manager, è salito dello 0,8%, poi ha guadagnato il 2,15% a 0,26 euro.
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