È di 2 morti e 12 persone disperse il bilancio di una devastante esplosione che si è verificata in un impianto chimico nella città di Panjin, nel nord-est Cina.

L’incidente è accaduto nel primo pomeriggio ieri, Domenica 15 Gennaio 2023, presso la sede industriale della Panjin Haoye Chemical Company, nella periferia della città nella provincia costiera del Liaoning dalla quale l’azienda prende il nome.

Al momento dell’esplosione all’interno dello stabilimento chimico erano in corso le operazioni di manutenzione di un impianto di alchilazione. L’alchilazione è un processo attraverso cui il carburante per motori ad alto numero di ottani viene raffinato in sottoprodotti petroliferi di qualità inferiore.

Gli agenti della polizia locale hanno aperto un’indagine e sono tuttora impegnati per capire le cause che abbiano portato al fatale incidente.

Dopo lo scoppio molti dei locali della fabbrica sono stati invasi dalle fiamme. L’incendio è risultato ben visibile anche a diversa distanza dallo stabilimento, con enormi pennacchi di fumo nero, presumibilmente tossici, che si innalzavano. Le scene sono state riprese amatorialmente da alcuni residenti nell’area urbana della città non molto distante dalla zona industriale e sono state diffuse in rete sui social network.

Le terribili immagini testimoniano la gravità dell’accaduto e l’entità della devastazione. Gran parte dell’impianto è stata gravemente danneggiata dall’esplosione e ampie sezioni sono ormai ridotte a macerie.

Immediatamente è scattata l’emergenza. È stata impiegato un enorme numero di soccorritori e di personale dei Vigili del Fuoco. Secondo quanto riportato dalla stampa e dai notiziari locali, è stato accertato il decesso di 2 persone mentre 12 impiegati alla fabbrica rimangono tuttora dispersi. I sanitari hanno provveduto a soccorrere quante più persone possibile: sono state trasportati in ospedale 34 operai, 4 dei quali in condizioni critiche.

Cina esplosione impianto chimico: 330 pompieri impiegati per controllare l’incendio

Al contempo i Vigili del Fuoco si sono prodigati per sedare le fiamme e contenere la propagazione dell’incendio per evitare ulteriori esplosioni. Complessivamente sono stati impiegati ben 330 pompieri per domare il fuoco e coordinare le operazioni di estrazione dei feriti.

Il governo della contea di Panshan ha ufficialmente dichiarato che, sebbene l’incendio non sia ancora spento, le fiamme rimanenti sono in fase di combustione stabile e la situazione è attualmente sotto controllo.

Il personale specializzato dei Vigili del Fuoco sta inoltre monitorando la qualità dell’aria nell’area circostante la tragedia, valutando se le esalazioni chimiche possano essere facilmente disperse nell’atmosfera senza particolari conseguenze nei cittadini locali.

Il boato prodotto dall’esplosione è stato indistintamente percepito dagli abitanti della città ed ha inevitabilmente generato panico e preoccupazione per l’accaduto. Secondo le fonti locali, l’esplosione non avrebbe coinvolto il centro abitato con i danni che non sembrano estendersi oltre l’impianto.

Scarsa sicurezza alla base dei tanti incidenti sul lavoro

La Panjin Haoye Chemical Company è una società fondata nel 2012 che produce carburante per automobili, asfalto, solventi, gas domestico, zolfo e metanolo, oltre ad altri prodotti chimici. Attualmente nei suoi stabilimenti sono impiegati circa 2.500 persone con un fatturato annuo di 2,6 miliardi dollari.

Negli ultimi anni la provincia di Liaoning è diventata un importante porto e snodo commerciale per il nord-est cinese ed ospita diversi impianti petrolchimici oltre ad unna raffineria da 10 miliardi di dollari attualmente in costruzione.

Purtroppo l’esplosione registrata ieri è solo l’ultimo di un gran numero di episodi tragici sul lavoro. Gli incidenti in fabbrica infatti in Cina sono frequenti anche a causa della scarsa applicazione di standard di sicurezza.

Solo nel 2019 una devastante esplosione era avvenuta nell’impianto chimico di Tianjiayi a Yancheng, nello Jiangsu, con l’uccisione di 47 persone ed il ferimento di oltre 600 operai. Nel 2015 invece un incendio seguente ad uno scoppio in un deposito chimico nella città settentrionale di Tianjin aveva causato la morte di 173 persone, la maggior parte dei quali vigili del fuoco e agenti di polizia.