Matteo Messina Denaro età. Nato a Castelvetrano il 26 aprile 1962, Matteo Messina Denaro, noto anche con i soprannomi U siccu e Diabolik, è un boss mafioso legato a Cosa Nostra.
Matteo Messina Denaro età, moglie, figli
Messina Denaro ha 60 anni. Ha una figlia conosciuta e riconosciuta, che si chiama Lorenza, avuta con Francesca Alagna, unica compagna riconosciuta del boss. Lorenza ha 27 anni e da tempo ha lasciato la casa della nonna paterna a Castelvetrano, in cui viveva con la madre, scegliendo di vivere libera senza dover trascinare il peso del cognome del padre che però non ha in alcun modo ripudiato e che, secondo gli investigatori, non avrebbe mai visto.
Da latitante Messina Denaro è riuscito ad avere due figli, una ragazza di cui si conosce anche la madre, e un maschio, Francesco, come il nonno paterno don Ciccio Messina Denaro.
Patrimonio
Il patrimonio dell’ultimo padrino di Cosa Nostra rimasto in libertà fino ad oggi (giorno della cattura) ammonta a decine di miliardi di euro, grazie alle attività illecite che lo hanno visto coinvolto, tanto da fare di lui uno dei mafiosi più ricchi e più abili nella gestione delle proprie entrate.
È stato Matteo Messina Denaro a creare a Trapani la mafia infiltrata nell’economia, nelle imprese, nelle banche a farla diventare una mafia imprenditrice. Lo confermano i maxi sequestri di milioni di euro, tutti recano il sigillo del super latitante.
Biografia
Messina Denaro è figlio di Francesco Messina Denaro, fratello di Patrizia Messina Denaro e zio di Francesco Guttadauro. Insieme al padre, Messina Denaro svolgeva l’attività di fattore presso le tenute agricole della famiglia D’Alì Staiti, già proprietari della Banca Sicula di Trapani, all’epoca il più importante istituto bancario privato siciliano, e delle saline di Trapani. Il suo padrino di cresima è Antonino Marotta, “uomo d’onore” ed ex affiliato alla banda di Salvatore Giuliano, coinvolto anche nella misteriosa morte del bandito.
Nel 1989 Messina Denaro venne denunciato per associazione mafiosa perché ritenuto coinvolto nella sanguinosa faida tra i clan Accardo e Ingoglia di Partanna.
Nel 1992 è tra gli esecutori materiali dell’omicidio di Vincenzo Milazzo, capo della cosca di Alcamo, dopo che questi inizia a mostrarsi insofferente all’autorità di Totò Riina. Pochi giorni dopo, uccide anche la compagna di Milazzo, incinta di tre mesi. In seguito all’arresto di Riina, è favorevole alla continuazione degli attentati dinamitardi, insieme a Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e ai fratelli Filippo e Giuseppe Graviano. Mette a disposizione uno dei suoi uomini per fornire supporto logistico per alcuni attentati a Firenze, Milano e Roma.
Nell’estate del 1993, Matteo Messina Denaro va in vacanza a Forte dei Mari con Filippo e Giuseppe Graviano: da quel momento si rende irreperibile, dando il via alla sua latitanza. Le forze dell’ordine emettono nei suoi confronti un mandato di cattura per associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, furto e altri reati minori.
Messina Denaro è stato catturato oggi 16 gennaio 2023, in una clinica privata a Palermo dai carabinieri del Ros. L’inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.