Benzinai contro governo sciopero sempre più in vista. Nonostante nei giorni scorsi ci fosse stato un incontro preliminare col Governo, i gestori continuano a non essere d’accordo con il testo legato alla “Trasparenza”.
Sono molto delusi dal decreto ed assai preoccupati dalle sanzioni che verranno applicate nel caso in cui i cartelli con il prezzo medio non vengano esposti.
Una cosa, questa, che ha fatto infuriare le associazioni di categoria per l’ennesima volta. Sembravano giorni tranquilli, ma i segnali che si stanno registrando non promettono tempi buoni, anche perché il Governo non sembra avere intenzioni di modificare il testo Trasparenza.
Tanto che stamattina, al termine dell’incontro fissato per le 11, le organizzazioni dei gestori, Faib, Fegica e Figisc, potrebbero decidere di confermare lo sciopero già fissato per il 25 e 26 gennaio, e congelato la scorsa settimana, dopo l’incontro con il governo.
Benzinai contro governo sciopero. La delusione
“Siamo delusi e arrabbiati per le parti del decreto che continuano ad inviduare nei gestori i responsabili delle storture del sistema, attribuendoci ulteriori pesanti sanzioni – dice Bruno Bearzi, presidente Figisc – molto probabile che si vada verso la conferma dello sciopero“.
La rabbia e la delusione è tanta, ma i gestori potrebbero anche decidere di aspettare per la decisione finale l’incontro di domani con il governo, e puntare a una revisione in Parlamento.
“Il testo deve essere migliorato in sede di conversione“, sostiene il presidente di Faib Giuseppe Sperduto al CorSera.
L’ultima possibilità di scongiurare lo sciopero potrebbe poi essere affidato a un incontro tra le associazioni dei gestori e il ministro delle Imprese Adolfo Urso previste per martedì 17 a Roma.
Il primo tavolo tecnico e “l’accisa mobile”
Il governo va avanti, nonostante tutto. E per ora conferma l’incontro di martedì con le associazioni di categoria in quella che nasce come la prima riunione del tavolo permanente di tutta la filiera per riordinare il settore, incluso.
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha cercato di spiegare che “dove si verificano fenomeni di speculazione, lì c’è molto da fare“.
E se nel decreto torna l’accisa mobile ideata nel 2007 dall’allora esecutivo Prodi con ritocchi all’aliquota sui carburanti in caso di rialzi elevati del prezzo del greggio negli ultimi due mesi, nel governo viene ribadito che in caso di rialzi dei prezzi, la «sterilizzazione delle accise ci sarà».