Come si diventa notaio? La nomina a notaio si consegue superando un concorso pubblico nazionale bandito dal Ministero della giustizia.

Ma, prima di arrivare a questo e per poter partecipare all’esame finale, gli aspiranti dovranno possedere alcuni requisiti riguardo il proprio percorso di studi e lo svolgimento di un periodo di praticantato presso uno studio notarile.

Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere insieme come si diventa notaio: requisiti, percorso di studi, praticantato, concorso, nomina, assegnazione sede e trasferimenti.

Come si diventa notaio? Requisiti, laurea, pratica, concorso, nomina, assegnazione sede e trasferimenti

Gli aspiranti notai devono possedere i seguenti requisiti per poter prendere parte al concorso per la nomina alla professione:

  • devono essere in possesso di:
    • un diploma di laurea in giurisprudenza data o confermata da una università italiana;
    • una laurea specialistica in giurisprudenza data o confermata da una università italiana;
    • una laurea magistrale in giurisprudenza data o confermata da una università italiana;
    • un titolo riconosciuto equipollente ai sensi della legge n. 248 dell’11 luglio 2002;
  • devono aver conseguito un periodo di praticantato di una durata pari a 18 mesi presso un notaio, di cui almeno 1 anno deve essere svolto continuativamente dopo la laurea, con la possibilità di anticipare per un massimo di 6 mesi l’iscrizione già nell’ultimo anno di laurea.

Entro al massimo 6 mesi dal termine del percorso di laurea deve essere svolto quello relativo alla pratica, il quale dovrà poi concludersi entro il termine di 30 mesi dal momento dell’iscrizione.

Il praticantato deve essere di durata pari a 18 mesi, che però si riducono ad 8 mesi continuativi per quanto riguarda le seguenti categorie:

  • i funzionari dell’ordine giudiziario in servizio da almeno un anno;
  • gli avvocati in esercizio da almeno un anno.

Dopo il periodo di praticantato l’aspirante dovrà sostenere il concorso pubblico per poter ottenere la nomina a notaio. In particolare, questo esame si dividerà in due diverse prove, ovvero:

  • un esame scritto, il quale sarà suddiviso a sua volta in 3 prove teorico-pratiche che riguardano un atto di ultima volontà e due atti tra vivi, di cui uno di diritto commerciale;
  • un esame orale, il quale sarà costituito a sua volta anch’esso da 3 prove distinte che verteranno sulle seguenti materie:
    1. diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione, con particolare riguardo agli istituti giuridici in rapporto ai quali si esplica l’ufficio di notaio;
    2. disposizioni sull’ordinamento del notariato e degli archivi notarili;
    3. disposizioni concernenti i tributi sugli affari.

In seguito al superamento delle prove d’esame e, quindi, del concorso pubblico, ci sarà la nomina a notaio, con la relativa assegnazione della sede, tramite decreto del ministro e successiva pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

La legge n. 197 del 30 aprile 1976, invece, disciplina i trasferimenti e prevede, nello specifico, che:

“I posti notarili vacanti vengano messi a concorso entro i mesi di gennaio, maggio e settembre con pubblicazione nel Bollettino Ufficiale del Ministero della giustizia dell’avviso di concorso con l’elenco dei posti notarili che si sono resi vacanti nel quadrimestre precedente e dei quali è prevista la vacanza nel quadrimestre in corso, per cessazione delle funzioni notarili per raggiunti limiti di età di notai titolari”.

Il notaio che è stato trasferito dovrà prendere servizio nella nuova sede entro il termine di 90 giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto di trasferimento, prorogabile di altri 90 giorni qualora l’interessato lo richieda espressamente.

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