Harry e il libro di memorie analizzate da un filosofo italiano. Da pochi giorni è uscito in tutte le librerie del mondo, il testo ” scandalo” di Harry Windsor. Lo scritto, dal nome ” Spare” cioè tradotto letteralmente in lingua italiana : “Ricambio”. Ha suscitato notevoli polemiche soprattutto fra i giornalisti e studiosi internazionali , che lo hanno analizzato in tutte le sue parti. Certamente, un libercolo del genere non poteva passare inosservato e forse è stato redatto proprio per questo. Il personaggio della casa regnante inglese ha voluto mettere in luce alcune parti della sua vita, non risparmiando nemmeno coloro che gli stavano più vicino, cioè la propria famiglia. Il motore della narrazione però non è tanto narcisistico, come ci si sarebbe aspettato dal Duca di Sussex, ma emerge un senso profondo di auto umiliazione. Secondo il filosofo, Maurizio Ferraris, che ha scritto un articolo sul quotidiano: Corriere della sera, dal titolo : ” Il vero Harry, tra la madre martire, la lezione di Agostino e noi”, la figura del principe ne esce gravante “ammaccata” per parecchie motivazioni. Scopriamo insieme il perché.

Harry libro memorie filosofo italiano. Le comparazione dello studioso.

Secondo Ferraris, professore ordinario di filosofia teoretica presso al Facoltà di Lettere e Filosofia dell’università degli studi di Torino, nel testo emergerebbe più volte un senso diffuso di auto – calunnia. Dove il fatto di dire la verità su se stessi assolve chi confessa da qualunque altro giudizio morale, solo per il fatto di avere detto la verità. Ma è vero che la sincerità fa premio su tutto? In questo caso ” Spare” può essere paragonato alle memorie di Sant’Agostino: Le confessioni. In particolare, nel decimo capitolo Agostino si domanda, che senso abbia confessarsi ad un onnisciente, perchè in effetti Dio sa proprio tutto su di lui. Ma alla fine dell’opera Agostino non ritratta, non sceglie il silenzio, non brucia il manoscritto, perché vuole manifestare il vero, non soltanto a Dio, ma anche in presenza di testimoni. Si può tranquillamente affermare che in più la strategia di Harry sia paragonabile anche a Mutatis Mutandi, che in più rispetto a san’Agostino ha un interesse tutt’altro che ascetico, ma in conseguenza del denaro e cioè un bell’assegno da 40 milioni di dollari. Diversamente da coloro che scrivono delle auto – finzioni per rendersi famosi tanto quanto le loro vittime. Il problema fondamentale di Harry è quello di una vita sotto i riflettori.

Le auto umiliazioni di Harry?

Le auto indulgenze di Harry nel testo non sono solo frutto di narcisismo. Il narcisismo è sempre una spiegazione insufficiente e moralistica. Nel caso del principe lo è più che mai. Secondo il luminare universitario è il desiderio di umiliarsi che anima la consistenza di queste confessioni. Si tratta di un tema ricorrente, che ritorna nella storia. In passato i martiri testimoniavano la loro fede a costo della propria esistenza. L’autoflagellazione, la paressia, non più al prezzo della vita come ai tempi di Socrate ma all’impegno della morte sociale, sembra essere il destino riservato ad Harry.

Il lettore

Difficile è nel lettore non cercare altre notizie avide sulla vera vita di Harry e sulla madre ” Martire” Curioso che proprio l’ultimo bagliore della vita della principessa definita ” triste” non sia stato immortalato dall’ultimo flash. Questo libro divorato dal filosofo fino all’ultimo ” Morso” non ha poi tanto appassionato lo studioso, che alla fine ha definito il Duca di Sussex come un principiante. Il problema non è da ricercarsi a parere mio negli aneddoti piccanti e personalissimi del testo, ma forse manca di quella profondità di animo che tutti quanti noi ” spettatori” ci aspettavamo. In fondo le famiglie reali anche se nobili sono sempre famiglie. Di solito altre in prestito non ce ne sono.