ATTENTATO CHIESA CONGO – Nel nord est della Repubblica Democratica del Congo, si è verificata l’esplosione di un ordigno rudimentale piazzato in una Chiesa. Almeno 17 persone sono rimaste uccise. A riportare il fatto è stato il portavoce dell’esercito, Anthony Mwalushayi, precisando che circa 39 persone sono state gravemente ferite durante l’attentato.

Il governo infatti, ha attribuito l’attacco ai ribelli delle Forze Democratiche Alleate (ADF), legati a estremisti islamici. Nelle ultime ore, l’ISIS ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.

Mwalushayi ha riportato la notizia di un cittadino keniota trovato sulla scena e in seguito arrestato. Tramite Twitter, il ministro delle Comunicazioni ha riferito che il governo esorta la popolazione a evitare la folla e a essere vigile su quanto accaduto e quanto potrebbe accadere. Nel frattempo, le indagini proseguono. Sono stati visionati da AP, le video e le foto dell’attacco che mostrano corpi senza vita che giacciono a terra, fuori dalla chiesa. Tra gli sfortunati, anche un bambino senza vita. Ci sono però anche sopravvissuti e testimoni che hanno raccontato di come l’esplosione abbia fatto saltare gli arti di alcune persone.

Attentato Chiesa Congo, era in corso una funzione religiosa

I dettagli dell’attacco sono ancora confusi. Si sa che la chiesa attaccata è quella pentecostale a Kasindi, al confine con l’Uganda, nella provincia del Nord Kivu, a 85 chilometri dalla città di Beni. L’autore dell’attacco che è stato arrestato nella turbolenta ragione, un keniota, rimane poco chiaro. Quest’ultimo era sul luogo della scena senza documenti. Quando c’è stato lo scoppio, era in corso una funzione religiosa.

Foto di repertorio che ritrae una donna in preghiera. Nella Repubblica Democratica del Congo, c’è stata l’esplosione di un ordigno bomba in una Chiesa. Nel mentre, si stava svolgendo una funzione religiosa. Tante le persone morte e altrettanti i feriti. Il governo ha ordinato di evitare posti affollati e di rimanere vigili sulla situazione, perché potrebbe verificarsi di nuovo. È già in programma, per le prossime settimane, l’arrivo di Papa Francesco, che farà visita al Paese. Immagine presa dall’Agenzia Stampa ANSA.

Attentato Chiesa Congo, prossimamente in visita Papa Francesco

Il Congo orientale è devastato da violenza da decenni, con oltre 120 gruppi armati e milizie di autodifesa che combattono per la terra e il potere. Stando alle stime delle Nazioni Unite, sono quasi 6 milioni le persone sfollate all’interno del Paese, mentre centinaia di migliaia di altre si trovano in condizioni di estrema insicurezza alimentare.

Combattenti delle Forze Democratiche Alleate, un’organizzazione ribelle che si ritiene abbia legami con il gruppo dello Stato Islamico, hanno messo a segno diversi attacchi a Kasindi, una città nel nord-est della Repubblica del Congo, al confine con l’Uganda. L’esercito ugandese, con le proprie truppe ha provato ad arginare la violenza, ma gli attacchi sono progrediti e si sono diffusi nel Congo orientale. Da aprile, negli attacchi delle ADF, si contano almeno 370 civili uccisi, mentre altre centinaia di persone sono state rapite, stando a un rapporto delle Nazioni Unite dello scorso mese. Il gruppo ribelle ha esteso la sua area di operazioni a Goma, e alla vicina provincia di Ituri.

È previsto già da tempo, un incontro del Papa nella Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan, dal 31 gennaio al 5 febbraio 2023. L’attentato nella Chiesa arriva quindi a poche settimane dalla sua visita. Si tratta di un viaggio apostolico nei due paesi, che in realtà avrebbe dovuto compiersi lo scorso luglio, ma che per motivi di salute era stato rinviato. Era chiaro fin dall’inizio che rimandato non significava che fosse stato annullato. Anzi, il Pontefice è molto atteso. Come da tradizione, Francesco incontrerà le autorità politiche sia a Kinshasa che a Juba così come i responsabili della Chiesa cattolica, senza dimenticare i giovani.