Soluzioni al caro carburante in Italia sono più facili da trovare per quei cittadini che vivono a ridosso dei confini dello Stato. I ‘frontalieri’ possono scegliere dunque il distributore di benzina al di qua o al di là della frontiera a seconda dello scendere o salire del prezzo del carburante deciso dallo Stato di riferimento. Così, se a Ventimiglia conviene ancora fare pieno in Italia, invertendo la tendenza ad andare in Francia, a Trieste è più conveniente spostarsi in Slovenia per riempire il serbatoio. Lo spiega bene Roberto Parodi, segretario dei Frontalieri Autonomi Intemedi di Ventimiglia: “Da settembre a novembre 2022 quand’era in vigore lo sconto di 30 centesimi al litro del governo Macron sul carburante, la benzina ancora conveniva in Francia. Ora la differenza non è molta”. Ed ecco dunque che sono scomparse le code di auto italiane ai distributori della Costa Azzurra. Inoltre, da quando in Francia uno sciopero delle raffinerie ha lasciato senza benzina numerose stazioni di servizio è cominciata la corsa in Italia.

Soluzioni al caro carburante, in Italia va meglio per chi vive a ridosso delle frontiere. Ecco i Paesi vicini dove i prezzi ai distributori sono più convenienti

Al primo posto c’è San Marino. Li i benzinai fanno affari d’oro con file per fare il pieno di carburante. In attesa che il governo armonizzi i prezzi, da Rimini e Pesaro-Urbino si va nella più conveniente Repubblica del Titano dove il prezzo medio per litro si aggira fra 1,45 e 1,50. A differenza di altri Paesi esteri confinanti con l’Italia, si tratta però di una situazione temporanea perché come già successo ad esempio nel 2016, il Governo sammarinese presto adeguerà i prezzi e le accise. La differenza resterà, ma sarà minima, dovuta al fatto che fra Italia e San Marino c’è un punto percentuale di differenza sull’Iva.Nel Nord Italia il rialzo del prezzo del carburante scoraggia gli automobilisti svizzeri dal passare il confine: è meno conveniente fare il pieno nel Comasco. A Chiasso, ad esempio, la benzina costa 1,75 euro al litro: la differenza con i prezzi è entro i 10 cent. Il gasolio elvetico, invece, è oltre 1,90 euro: non conviene. Gli italiani non vanno più in Svizzera come accaduto per decenni e i ticinesi non fanno più rifornimento in Italia, come per il periodo di abbattimento delle accise. n Friuli Venezia Giulia gli sconti della Regione non bastano più a equiparare il costo alla pompa in Italia e in Slovenia. Così in molti nell’area triestina e goriziana vanno in Slovenia per fare il pieno, ma senza formare le file viste in passato. Oggi, ad esempio, a Basovizza, sul Carso triestino, il costo al primo distributore in Slovenia è di 1,485 euro, circa 40 cent in meno rispetto ai distributori in città con gli sconti: su 40 litri, il risparmio è di 20 euro. Una valutazione non valida per l’Austria, con cui il Friuli confina a Nord, dove il prezzo è più alto. Nel 2023 l’Italia è diventato uno dei Paesi UE dove il pieno costa di più quando nel 2022 era tra i Paesi più economici grazie ai tagli delle accise non rinnovate dall’attuale governo Meloni.