“Salgo su una sedia per farmi sentire da tutti come nei comizi degli anni ‘70.” Questa la specifica iniziale di Stefano Bonaccini, il quale – direttamente dal piazzale del Belvedere di San Leucio a Caserta – si è radunato in mezzo alla folla per spiegare i suoi punti programmatici in vista delle prossime primarie Pd. Tanti gli argomenti in ballo, tra sostegno al sud, possibili alleanze future e reddito di cittadinanza. Proprio da quest’ultimo argomento, Bonaccini ha chiarito di avere una posizione definita. L’obiettivo è quello di riformarlo, ma mantenerlo perché “serve un Mezzogiorno in cui le politiche non siano solo assistenzialiste in quanto non creano futuro, ma siano politiche che aumentino gli investimenti, nelle infrastrutture, nell’industria, nel lavoro: per questo ho sempre difeso il reddito di cittadinanza, perché per chi è povero o in difficoltà la Stato ha il dovere di concedere qualcosa che permetta di arrivare a fine mese.”
Primarie Pd, le parole di Bonaccini da Caserta
Poi, il candidato alla segreteria dem non può esimersi dall’esprimere un suo pensiero rispetto a come intende dare importanza al territorio del mezzogiorno:
Dobbiamo mettere in campo politiche che permettano a chi ha perso il lavoro di recuperarlo o a chi non lo ha mai trovato di poterlo fare. Il lavoro è una delle prime forme di dignità che la politica dovrebbe assicurare alle persone. Il Sud ha enormi potenzialità, ma dobbiamo accorciare le distanze da altre parti del Paese, evitando che si vada a diverse velocità. L’Italia potrà esprimere le sue potenzialità solo quando il Mezzogiorno avrà colmato qualche ritardo; ci sono tante cose straordinarie che questa terra bellissima ha, va accompagnata affinché siano garantite opportunità.
Su possibili alleanze Bonaccini cerca di delineare una strategia chiara, affermando che il Pd non ha alcuna preclusione “verso nessuno, però allo stesso tempo non possiamo scegliere qualcuno in sostituzione di qualcun altro: saranno i programmi a dire se si potrà stare insieme. Il congresso serve a precisare la nostra identità, precisata questa si potrà parlare di alleanze. In questo Paese è sempre capitato che alleanze nei territori non sempre coincidono con quelle nazionali.”
Poi, l’apertura definitiva su legami con leader di altri partiti: “Noi abbiamo per i prossimi mesi e per i prossimi anni alleanze da fare. La prima tappa sarà quella delle Europee, e lì si vota con il proporzionale, dopodiché abbiamo tante elezioni amministrative, dove le alleanze sono necessarie perché nessuno pensa di vincere da solo.”