Papa Francesco va ancora all’attacco di monsignor Georg Gaenswein, il fido segretario del defunto Joseph Ratzinger: nell’angelus di questa mattina in Piazza San Pietro ha citato il vangelo di Giovanni in merito all’abilità di “farci da parte al momento opportuno“.
Il riferimento è al colloquio avvenuto una settimana tra i due, in cui Bergoglio ha formalmente congedato l’ex segretario di Benedetto XVI° da qualsiasi mansione vaticana. Per lui si profila un ruolo ancor più defilato di quello attuale (Prefetto Pontificio). Ma c’è chi ha colto nella citazione anche un riferimento allo stesso Francesco e all’ipotesi dimissioni per le sue condizioni di salute.
Papa Francesco Angelus, arrivato invito ufficiale per visita in Ucraina
“Giovanni, compiuta la sua missione, sa farsi da parte, si ritira dalla scena per fare posto a Gesù“. Esordisce così l’angelus di Papa Francesco dopo la preghiera domenicale, citando la missione del futuro apostolo che “si è messo in ascolto di Gesù, ha predicato al popolo, ha accolto i discepoli e li ha istruiti“.
Finisce così che l’allusione sia abbastanza evidente e riaccenda il battito interno alla Curia sulla possibilità di introdurre un codice che consenta ai pontefici di fare un passo indietro in caso di pensionamento anticipato (nel ruolo di Papa emerito), come accaduto con Ratzinger. In un’intervista recente Bergoglio, forse punto sul vivo, aveva smentito questa ipotesi affermando che “si governa con la testa e non le ginocchia“.
Ma l’argomento è soltanto rimandato. Citando l’esempio del Battista, “vero educatore capace di isolare gli attaccamenti a ruoli e posizioni, nutrendo il bisogno di ricevere segnali di stima o riconoscimenti“, Francesco ricorda il suo ruolo di istruttore, formatore ed educatore, prima di fare un passo indietro e consentire ai seguaci di godersi il momento dell’incontro con Gesù:
La libertà dagli attaccamenti. Sì, perché è facile attaccarsi a ruoli e posizioni, al bisogno di essere stimati, riconosciuti e premiati. E questo, pur essendo naturale, non è una cosa buona, perché il servizio comporta la gratuità, il prendersi cura degli altri senza vantaggi per sé, senza secondi fini
Così anche i membri della Chiesa, “che non agiscono per protagonismo o interesse ma per accompagnare i fedeli al Signore“:
Pensiamo a quanto è importante questo per un sacerdote, che è chiamato a predicare e celebrare non per protagonismo o per interesse, ma per accompagnare gli altri a Gesù. Pensiamo a quant’è importante per i genitori, che crescono i figli con tanti sacrifici, ma poi li devono lasciare liberi di prendere la loro strada nel lavoro, nel matrimonio, nella vita. È bello e giusto che i genitori continuino ad assicurare la loro presenza.
Nella giornata di ieri, inoltre, è arrivato l’invito ufficiale a visitare l’Ucraina da parte di Andriy Yermak, il capo dell’ufficio presidenziale di Kiev. Già negli scorsi mesi Papa Francesco aveva più volte accennato questa volontà, anche di sedersi a un tavolo insieme al patriarca Kirill per promuovere un progetto di pace congiunto. Vedremo se l’invito – questa volta – verrà quantomeno valutato dal Pontefice, dopo quasi un anno dall’inizio del conflitto.