Con l’attacco a un edificio residenziale di Dnipro nella serata di sabato la guerra in Ucraina conferma l’escalation di violenza da parte della Russia e giunge a un nuovo punto cruciale in cui Kiev chiederà senza dubbio il massimo sostegno militare agli alleati.
Partendo proprio dalla notizia principale, che segna un duro colpo contro i civili come non accadeva da diversi mesi a questa parte, il portavoce di Unicef Italia ha confermato che sotto le macerie dell’edificio crollato ci sono anche bambini (14 quelli stimati tra decessi e feriti):
Come Unicef in Ucraina abbiamo informazioni di molti bambini feriti dall’attacco che ha colpito un edificio residenziale a Dnipro ieri. I bambini e le infrastrutture civili non sono un target. I bambini devono essere protetti in ogni momento. Sono troppe le vite stroncate dall’attacco a Dnipro. Molti bambini e bambine continuano a rimanere feriti, traumatizzati con attacchi ogni giorno in Ucraina. Chiediamo pace per ogni bambina e bambino, ora
Il sindaco ha annunciato tre giorni di lutto cittadino, mentre sono circa 1.700 gli sfollati secondo quanto affermato dalle autorità locali. Le operazioni procedono con lentezza e manualmente, per evitare che le macerie crollino sugli eventuali superstiti ancora intrappolati. Questo il comunicato rilasciato dal Consiglio comunale di Dnipro:
Sono stati proclamati tre giorni di lutto per le persone rimaste uccise in un attacco missilistico contro un condominio nella zona residenziale di Peremoha nella città di Dnipro
Guerra in Ucraina, sotto stress l’intera fascia centrale
Sono giorni durissimi per l’Ucraina, dopo la tregua per le festività natalizie che hanno concesso una pausa alla guerra. Alla ripresa delle ostilità la Russia ha infatti lanciato un doppio assalto, conquistando alcuni villaggi cruciali in Donbass (come quello di Soledar, Donetsk) e aumentando l’intensità dei bombardamenti aerei sul resto del Paese.
Le regioni centrali in particolare sono quelle in maggior sofferenza. Partendo da nord, Kiev e Kharkiv continuano a fronteggiare sirene e allerte aeree. A Kharkiv si continua a lavorare senza sosta per ripristinare il flusso di corrente che ha causato diversi blackout nella regione, dopo gli attacchi alle infrastrutture energetiche. A Sumy sono state contate fino a 60 esplosioni solo nella giornata di ieri, a Dnipro abbiamo raccontato dell’attacco che ha seminato morte e distruzione, a Nikopol (Zaporizhzhia) da giorni la comunità è assediata dai bombardamenti, così come Kherson a sud.
In seguito all’attacco subìto, l’Aeronautica militare di Kiev ha diramato un messaggio di aiuto facendo poi luce sull’attentato. Nel comunicato pubblicato su Telegram si legge che la Russia ha utilizzato i missili Kh-22 (dal peso singolo di circa 1000 kg) per colpire il grattacielo residenziale di Dnipro, almeno 5, lanciati dai bombardieri supersonici a lungo raggio Tu-22М3. La localizzazione del punto di partenza viene individuata tra l’oblast di Kursk (a circa 100 km dal confine settentrionale) a nord e sul Mar d’Azov a sud (forse dalla Crimea). In ogni caso, poco dopo l’appello è chiarissimo: “l’unico modo per abbattere questo tipo di missili è dotarsi di Patriot, di cui al momento l’Ucraina non dispone, o in alternativa i Pac-3 o i Samp-T, meno efficaci“.