Vittorio Sgarbi e Morgan: litigio ferocissimo in chat. Sembra essere la fine del loro rapporto, un divorzio amaro e scottante, scoppiato su Whatsapp, a causa delle accuse e controaccuse che i due si sono rivolti.
I toni, sicuramente accesi a causa del carattere focosi del critico d’arte e del cantante, hanno subito portato i due a scornarsi con forza: è successo letteralmente, considerando che Sgarbi è un toro (nasce l’8 maggio) e che Morgan è un capricorno (nasce il 23 dicembre)!
Vediamo insieme cos’è successo.
Vittorio Sgarbi e Morgan: cosa è successo? “Sei un topo”
Il litigio scoppia sulla chat Rinascimento Dissoluzione e in un altro gruppo privato: dalla prima chat, Morgan viene espulso dallo stesso Vittorio Sgarbi. E’ la fine di un’amicizia che doveva essere anche un importante sodalizio culturale.
Ad ogni modo, dietro al litigio, ci sarebbe la mancanza di sostegno per il caso Tenco, per il quale Morgan sperava di potersi appoggiare al sottosegretario alla cultura, oltre che agli altri membri della chat (intellettuali, giornalisti e politici).
In particolare, proprio perché nessuno lo stava ascoltando, Morgan, che era l’amministratore della chat, ha iniziato a togliere dalla chat alcuni dei numeri: Sgarbi ha subito tolto Morgan dalla chat e lui si è sfogato in un’altra chat, dal titolo Il ministero della Cultura. Vengono condivisi degli screen della chat tra Sgarbi e Morgan, una conversazione dai toni molto accesi, in cui figurano messaggi del genere:
“Io non ti ho neanche pensato. Sei un topo.” Lo scrive Sgarbi,
cui segue la risposta di Morgan: “Ti manca il cuore”.
Sgarbi non indugia: “mi basta la testa”.
Morgan non nasconde la sua delusione: “Mi dispiace, pensavo fossi una persona degna. E’ una delusione immensa.”
Sgarbi, invece, è di pietra: “la mia non è una delusione, perché non mi sono mai illuso”.
Ma Morgan ricorda a Sgarbi che: “la mai intelligenza è la cosa migliore che hai incontrato negli ultimi vent’anni”.
Vittorio Sgarbi e Morgan: l’accusa di Morgan
Così Morgan parla di ciò che è successo, non risparmiandosi le accuse: “Io ho chiesto a voi solidarietà e appoggio, perché stimo a priori chi non conosco. Chi mi ha pugnalato invece da me è sempre stato difeso, lo ha fatto perché, sostiene, io ho sporcato in casa sua, eliminando suoi amici, e aggiunge che sono uno stupido perché vado a cercare supporto da una massa di disperati, che invece lui conosce personalmente. […] Non vi fotte proprio un c***o. Vivete come cento anni fa, convinti di essere moderni, ma siete nel Medioevo, ancora non vi siete accorti dell’invenzione del biciclo. Indignazione solenne per il vuoto culturale che state rappresentando. Sordi. Ciechi. Muti. Morti. Vuoti. Speriamo che l’intelligenza artificiale si sbrighi a produrre androidi, saranno sicuramente più passionali di voi […] Sgarbi mi ha accoltellato e umiliato, nonostante io lo abbia sempre appoggiato con lealtà, si è permesso di fare questo a me, perché? Perché ho espresso indignazione? Che cosa greve. Ma come si fa a dire “meno emozionale”? Com’era, troppo emozionato? Molto semplice. Non ce la fate. Così come non ce la farà l’Italia. È evidente. Non c’è speranza alcuna. Nessuna. Continueranno così. Ignari di tutto. Per secoli. Io soffro anche per la loro sciagura, quella di non essere intelligenti
Il cuore spezzato del cantante: “mi ha solo usato”
La parte finale del discorso del cantante è dedicata proprio a Vittorio Sgarbi: “Quanto tempo ho sprecato per Sgarbi, quante notti, quante parole, quanti sogni. Se non fosse stato per me non sarebbe sottosegretario. Così fanno i cattivi. Sfruttano e poi accoltellano. Io perdo tempo, serenità, speranza, lavoro, contatti, allegria, progetti, stima… Parecchie cose perdo. Basta. […] Vado a bere del vomito di cane in lattina per provare una sensazione più gradevole delle parole di Sgarbi. Una persona che dice cose così cattive mi fa paura. […] Mi ha sempre solo usato”.