In Germania, da giorni, gli attivisti manifestano contro la miniera di carbone a Lutzerath, stato tedesco del NordReno Westfalia e per questo ieri, si è recata sul posto anche Greta Thunberg.  

L’attivista svedese è venuta a testimoniare la propria solidarietà agli occupanti di Lutzerath, che protestano contro i piani che prevedono di radere al suolo l’insediamento nel quadro dell’ampliamento del giacimento di lignite che si trova nell’area.

Thunberg si è fatta fotografare assieme a loro, dopo la visita al cratere della miniera di lignite a cielo aperto, con in mano un cartello sui cui era scritto “lasciatela sottoterra”.

La giovane attivista ha poi criticato duramente l’intervento della polizia parlando di “oltraggiosa violenza poliziesca”. “È scioccante, ha dichiarato, vedere cosa sta accadendo. Vogliamo mostrare com’è il potere del popolo, com’è la democrazia. Quando i governi e le corporazioni agiscono in questo modo, distruggendo l’ambiente, mettendo a rischio tanta gente, le persone si fanno avanti”.

La Corte amministrativa di Aquisgrana ha dato il via libera alla manifestazione in programma Lutzerath. La polizia aveva chiesto una serie di garanzie e cambiamenti per far svolgere la manifestazione, tra cui un cambiamento dell’ora della dimostrazione e il divieto ai manifestanti di recarsi sul posto con dieci trattori. La Corte ha vietato i trattori ma ha concesso l’organizzazione della manifestazione secondo il programma previsto.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha criticato i manifestanti che hanno occupato il villaggio di Lutzerath e al quotidiano Taz ha dichiarato:

“Anche io ho dimostrato molto in passato. Ma per me c’è un confine che è stato superato laddove le proteste diventano violente”.

Scholz ha respinto le accuse secondo cui gli obiettivi climatici della Germania sono a rischio con lo sviluppo della miniera di lignite sotto Lutzerath. “Questa accusa non è vera. È esattamente il contrario: stiamo agendo in modo da raggiungere i nostri obiettivi climatici”, ha affermato.

“Forse la protesta dovrebbe essere diretta contro il fatto che ci vogliono sei anni per ottenere l’approvazione di una turbina eolica. Se vogliamo raggiungere la transizione energetica, abbiamo bisogno di maggiore velocità”, ha aggiunto Scholz. “L’obiettivo deve essere quello di impiantare da tre a quattro grandi turbine eoliche in Germania ogni giorno”.

Germania attivisti manifestano a Lutzerath: l’espansione della miniera

La miniera di Garzweiler è attiva dal 1961 e si estende per circa 48 km². Negli ultimi sessant’anni per espanderla sono stati distrutti una ventina di paesi e sono state chiuse o deviate alcune autostrade.

Qui si estrae soprattutto lignite, un carbone fossile molto inquinante di cui la Germania è particolarmente ricca. L’espansione della miniera nel terreno sotto al paese di Lützerath era prevista già dal 1995, tanto che nel 2017 tutti gli abitanti rimasti, un centinaio, avevano lasciato le loro case e si erano trasferiti altrove, molti dei quali in un altro paesino a qualche chilometro di distanza.

I Verdi e soprattutto il loro leader, il vice-cancelliere e ministro dell’Economia Robert Habeck, hanno dovuto trovare un fragile compromesso fra le decisioni da prendere nell’immediato per tenere in piedi l’economia del paese e le promesse fatte da anni per agevolare la transizione della Germania verso l’uso di fonti di energia più sostenibili.

A Ottobre, nell’ambito di una di queste complicate decisioni da risolvere, Habeck e il governo statale del Nord Reno-Westfalia avevano trovato un accordo con la società energetica RWE: il governo avrebbe dato il permesso alla società di espandere la miniera e in cambio RWE avrebbe abbandonato i piani di demolizione di altri cinque paesi nella zona, che si trovano sopra ingenti giacimenti di lignite.

Habeck e i Verdi da allora hanno difeso l’accordo sottolineando di avere salvato altri cinque paesi da un futuro simile a quello che aspetta Lützerath.

Per questo diversi gruppi ambientalisti, fra cui quelli di Fridays For Future, che negli ultimi anni hanno organizzato alcune fra le manifestazioni ambientaliste più imponenti in giro per il mondo, ritengono invece che l’espansione della miniera di Garzweiler non sia strettamente necessaria e che comporterebbe l’immissione nell’atmosfera di 280 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Da mesi, per protestare contro l’espansione, hanno occupato le case abbandonate di Lützerath e costruito ulteriori strutture, fra cui case sugli alberi e amache fra i pali dell’elettricità, per occupare fisicamente il paese e impedire la sua demolizione.

Giovedì però buona parte di queste strutture è stata demolita e i manifestanti sono stati evacuati dopo un’operazione di polizia durata circa 10 ore.