La principessa Rita Boncompagni Ludovisi, nata Jenrette, vive nel famoso Casino dell’Aurora, una villa a forma di croce a pochi metri da Piazza di Spagna, in pieno centro a Roma. Bianca e maestosa, fu edificata nel ‘600 da un cardinale di cui ancora oggi porta il nome: Ludovico Ludovisi. La dimora ha poi una particolarità unica: qui si trova l’unico affresco a muro mai dipinto da Caravaggio. L’ultimo proprietario, il principe Niccolò Boncompagni Ludovisi, è deceduto nel 2018, lasciando la villa alla moglie Rita Jenrette, che da coniglietta di Playboy è balzata a principessa nel cuore della Capitale. Ancora per poco, in teoria, dal momento che venerdì scorso è arrivato l’ordine di sfratto della giudice Miriam Iappelli del tribunale di Roma, stabilito in seguito al crollo di uno dei muri perimetrali della proprietà che ha anche causato un blocco stradale. La principessa ha ora sessanta giorni di tempo per lasciare la residenza, ma ha già annunciato che non intende assolutamente andarsene definendosi “sbalordita” e “intenzionata a difendere con forza il mio diritto all’uso”. La notifica di sfratto arriva tra l’altro dopo che giovedì scorso si è conclusa a vuoto la quinta asta – la prima era stata a gennaio 2022 – per la vendita dell’immobile.
La principessa Rita Boncompagni Ludovisi: chi è, la sua storia e perchè deve lasciare la storica villa al centro di Roma
Rita, oggi ha 72 anni, è nata in Texas e ha vissuto una vita a dir poco frenetica. Laureata con lode, ha iniziato sin da subito ad appassionarsi di politica, lavorando per il Partito Repubblicano del Texas e sposando il membro della Camera dei rappresentanti John Jenrette, successivamente condannato per tangenti nel 1980. È stata anche protagonista di una copertina di Playboy, accompagnata da un’intervista in cui raccontava, tra le altre cose, di aver consumato un rapporto con il compagno proprio sui gradini del Campidoglio durante la pausa di una sessione notturna alla Camera. Si è poi buttata poi nel settore immobiliare, diventando una donna di successo e incrociando anche Donald Trump, al quale ha venduto il General Motors Building per 800 milioni di dollari. Si è fatta conoscere anche a New York tanto che, nel 1996, Crain’s New York Business l’ha descritta come “Power Broker New York Style”, una donna in grado di sfruttare la sua rete di conoscenze per sbancare nel mondo degli immobili di lusso. Nel 2009, a sessant’anni, ha sposato Nicolò Boncompagni Ludovisi, di otto più anziano di lei. Il matrimonio è durato undici anni fino alla morte del marito, avvenuta nel 2018 . Nei suoi voleri, il principe ha indicato la donna, sua terza moglie, come avente diritto ad abitare nella villa, ma la decisione è stata contestata dai figli, dando vita a una battaglia legale. Le parti sono infine giunte a un accordo: quello di mettere all’asta la villa. Ma a un anno dal primo colpo del martello, ancora non c’è un compratore, nonostante il prezzo sia sceso di 330 milioni di euro rispetto a quello inizialmente richiesto (471 milioni di euro). Le regole prevedono un’asta ogni tre mesi con un prezzo di partenza sempre al ribasso del 20 percento, fino al minimo di 130 milioni. La prossima è prevista ad aprile ma i tempi della vendita potrebbero essere lunghi. La villa ospita oltre 600 metri quadrati di affreschi di grandi artisti del ‘600, distribuiti su oltre 2000 metri quadrati di saloni.
L’affresco del Caravaggio
Nella villa, si è detto, si trova l’unico affresco a muro noto di Caravaggio: Giove, Nettuno e Plutone. Lungo 3 metri e largo 1,8, commissionato nel 1597, è valutato, da solo, circa 300 milioni di euro. Il principe, quando era in vita, usava accogliere appassionati e studiosi che desideravano ammirare le opere di inestimabile valore accolte tra le mura della residenza. Tra l’altro sulla Ludovisi pende anche l’accusa mossale dal tribunale di aver organizzato dei tour guidati illegali, che graverebbero sulla sua posizione e sarebbero stati determinanti nella decisione dello sfratto.